La scelta paventata è affidata ai singoli manager delle Asp che, in questi giorni, soni stati in stretto collegamento con l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza: le indicazioni sono di dimettere i malati che possono essere curati a casa e di trasferire gli altri nei reparti non Covid che sono stati individuati dalle varie strutture sanitarie.
Si tratta di un piano, ancora in fase di allestimento, abbastanza complesso che ha costretto molti ospedali siciliani a sospendere i ricoveri programmati per non intasare la trasformazione dei posti letto che dovranno essere destinati ai contagiati da covid-19: l’operazione è già in corso anche se non tutti sono partiti allo stesso momento. Anche all’ospedale di Sciacca, pare si seguirà questa linea.
“Non c'è nessuna circolare 'svuota ospedali', come sostenuto da qualcuno” , ha tenuto a sottolineare l'assessorato regionale alla Salute, poiché le dimissioni dei pazienti dai reparti per essere curati a domicilio vengono effettuate secondo criteri definiti dall'Agenas, l'Agenzia nazionale per i servizi regionali e riportati nel parere del Comitato Tecnico Scientifico regionale.
L’assessore regionale Ruggero Razza prova a spiegare che la manovra non è finalizzata a sfuggire alle restrizioni imposte dai 'colori', ma che sia necessaria per il rispetto delle regole di prevenzione e per l'alto numero di turisti che affollano l'Isola.In tutti i casi, la Sicilia è ad oggi in un’ area critica per il tasso di occupazione delle terapie intensive e dei reparti. In base ai monitoraggi Agenas, infatti, la regione ha toccato il 10% (+1%), la soglia massima prevista dai nuovi parametri. Aumento dell'1% anche per le aree mediche non critiche dove l'isola raggiunge il 17% (ben oltre il limite del 15%). Il passaggio in zona gialla è dunque, quasi inevitabile.