in competizione con Palermo, e la conferma arriva anche dal numero limitato di procedure disciplinari che l’Azienda Sanitaria Provinciale ha dovuto avviare nei confronti degli operatori sanitari. Sono solo 6 alla fine i medici agrigentini che non hanno rispettato l’obbligo vaccinale . Erano 118 all’inizio dell’accertamento disposto dall’ASP, ma 112 si sono nel frattempo adeguati alle disposizioni, ossia si sono vaccinati, e non si è reso necessario per loro la procedura della sospensione temporanea dall’esercizio della professione fino all’assolvimento dell’obbligo o comunque non oltre il 31 dicembre. Procedura che, invece, è stata già disposta per i 4 medici e i 2 veterinari no vax della provincia di Agrigento e che ha coinvolto l’ASP e l’Ordine dei medici. Rispetto ai dati delle altre province, si tratta di un numero molto esiguo di operatori sanitari contrari al vaccino. Intanto anche in provincia di Agrigento ci si organizza per la somministrazione della terza dose che, in questa prima fase, andrà garantita ai soggetti trapiantati, immunocompromessi e malati oncologici. Questa mattina riunione operativa all’ASP alla presenza dei responsabili di tutti i centri di vaccinazione della provincia per stabilire modalità e tempi di somministrazione della terza dose ai più fragili. In Sicilia il cosiddetto “richiamo” è partito già ieri a Palermo nel giorno in cui il generale Figliuolo è tornato a verificare come sta procedendo la campagna vaccinale nella Regione che è sempre rimasta in fondo alla classifica. Il generale Figliuolo non ha bacchettato la Sicilia, anzi si è detto ottimista.