che si è verificato nelle scorse ore, quello che ha visto il danneggiamento di chiarissima origine dolosa subito da un uliveto situato in località Nadore, tra Sciacca e Caltabellotta. Una quarantina le piante che sono state tagliate, alberi completamente abbattuti, proprio alla vigilia della campagna del raccolto del frutto. Un danno piuttosto ingente e per tante ragioni, che ha visto il proprietario (un imprenditore agricolo caltabellottese di 55 anni) presentare un esposto contro ignoti. Gli investigatori sono al lavoro per capire il contesto nel quale può essersi verificato questo episodio. Quella che viene fuori sembra una evidente intimidazione, compiuta attraverso un vero e proprio raid, probabilmente messo a segno nelle ore notturne. Qualche settimana fa un episodio simile si era verificato a Racalmuto. In quel caso, in un podere situato in località Fico Troiana, erano stati recisi almeno 400 alberi. Episodi molto gravi, che vedono ancora una volta le produzioni agricole finire nel mirino. Ma questi danneggiamenti sono episodi ben diversi dai pur gravi furti che da alcuni anni preoccupano il mondo dell'agricoltura, con piante e raccolti che vengono rubati, in un ambito nel quale la criminalità non esita più a lasciare nulla di intentato. Un'indagine sicuramente complicata quella che caratterizza il danneggiamento di un uliveto.