è il simbolo stesso di un territorio, quello di Sciacca, che ancora una volta si è mostrato fragile e assai critico dal punto di vista della sua tenuta idrogeologica. E così oggi siamo costretti a raccontare l'ennesima giornata campale in una città che torna a fare i conti con le conseguenze devastanti di una pioggia torrenziale che già dopo pochi minuti si era trasformata in cascata da scalinate pubbliche e dai pendii. Dal promontorio di terra che congiunge la panoramica della Perriera e la sottostante via Lido le criticità fognarie sono tornate a manifestarsi. E la carreggiata è stata in pochi minuti impraticabile. Due automobilisti se la sono vista decisamente brutta. Le loro vetture sono rimaste impantanate, e se la pioggia non avesse dato qualche minuto di tregua le cose avrebbero potuto prendere una piega drammatica. I soccorsi sono stati urgenti, le persone sono state messe in salvo. Quando è stato possibile sono arrivate due ruspe della protezione civile per liberare la sede stradale. Confidando naturalmente che le condizioni meteo nel frattempo migliorassero. Ma la situazione si è rivelata assai complicata anche per le abitazioni sul ciglio opposto di via Lido, dove i residenti sono rimasti prigionieri del fango che ha ostruito le vie di accesso e di fuga. Problemi anche in via del Pellegrinaggio, una delle strade rurali più vulnerabili, così come sono a rischio percorribilità anche le vie di contrada Nadore, a cui si riferiscono le immagini. Allagamenti nel sottopassaggio che collega le vie Ghezzi e Marco Polo, mentre alcuni volontari stamattina in via Ravasio si sono organizzati per liberare da acqua, fango e detriti gli ingressi di abitazioni e magazzini. Tenuta idrogeologica che ha manifestato tutte le sue criticità non solo in via Lido ma anche allo Stazzone, dove la pioggia ha danneggiato facendola saltare una parte del collettore fognario che si trova in via Bivaturedda. Le conseguenze ambientali sono drammatiche, come rivelano le immagini che un nostro operatore ha girato questa mattina, con un liquido melmoso che culmina direttamente in mare, e dove vicino la vecchia galleria si è verificato l'immancabile cedimento della strada, con l'inaugurazione dell'ennesima transenna a delimitare la situazione di pericolo che si è venuta a creare. Tanta pioggia, dunque, e tanti disagi anche dal punto di vista del servizio elettrico, che in molti casi ha causato interruzioni rendendo necessario l'intervento di diverse squadre di operai. Tutto il territorio di Sciacca purtroppo ha messo in evidenza una situazione di criticità oggettiva. E bisogna pensare che poteva andare peggio, se si pensa alle ripetute e costosissime esondazioni del torrente Cansalamone, quello su cui non si riescono (chissà perché) a spendere nemmeno i soldi che ci sono, figuriamoci quelli che dovrebbero arrivare. Non è la prima volta che Sciacca si presenta inadeguata a fronteggiare un temporale. E quello di ieri alla fin fine è stato un temporale un po' più intenso del solito, non certo una bomba d'acqua, come i cambiamenti climatici purtroppo ci stanno abituando. E i danni sono in fase di stima. Potrebbero essere finite sotto pressione anche condutture idriche (tra le più vecchie e scassate che ci siano) e quelle fognarie. Questo rivela come Sciacca abbia bisogno di interventi urgenti sul fronte idrogeologico e per lo smaltimento delle acque piovane. Altro che transenne. Argomenti che sono stati trasformati in battute ironiche. Ma stavolta, veramente, non c'è niente da ridere.