che hanno eseguito quattro ordinanza di custodia cautelare, nei confronti di tre uomini ed una donna ritenuti responsabili, in concorso tra loro, del reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti: cocaina, hashish e marjuana. Il provvedimento giunge al culmine di un’attività investigativa finalizzata a disarticolare la rete di spaccio che cinque giovani avevano attivato nella centralissima Piazza Progresso. L’attività è stata eseguita, oltre che con le tecniche tradizionali di osservazione e pedinamento, anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali e ha consentito di documentare, a partire dai primi mesi del 2019, numerosi episodi di spaccio di droga avvenuti nella piazza di Raffadali, anche nei confronti di minorenni. Sono stati osservati mentre si incontravano fugacemente con i pusher che stazionavano nella piazza, per gran parte della giornata, per soddisfare le richieste di cocaina, di hashish e di marijuana dei loro clienti. Nel corso dell’attività investigativa uno degli interessati è stato arrestato con 150 grammi di hashish di ritorno da Palermo, dove si era appena rifornito, mentre altri due sono stati fermati con 20 grammi di cocaina appena acquistati da un fornitore di Favara (AG) che è stato identificato ed è compreso tra i 5 soggetti destinatari delle misure cautelari eseguite stamattina. Si tratta di un 46enne residente a Favara già noto alle forze dell’ordine per i suoi trascorsi giudiziari in materia di stupefacenti. L’uomo è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione. Otto sono state le denunce a piede libero inoltrate alla competente A. G. nel corso dell’attività. Analoga misura degli arresti domiciliari è stata inflitta ad altri due soggetti: una donna di 24 anni ed un uomo di 26 entrambi domiciliati a Raffadali. Un altro soggetto è stato invece sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora. Si tratta di un soggetto di nazionalità libica di 33 anni, anch’egli con precedenti di polizia e domiciliato a Raffadali, il quale nel frattempo si era allontanato trovando rifugio a Roma, presso l’abitazione di alcuni connazionali. Risulta irreperibile al momento un quinto soggetto destinatario della misura dell’Obbligo di Dimora.