il boss di Partanna Giovanni Domenico Scimonelli, di 54 anni. Ad accusarlo sono due suoi ex presunti gregari, Nicolò Nicolosi, di Vita, e Attilio Fogazza, di Gibellina, entrambi poi pentitisi, che nel settembre del 2020 sono stati condannati, in abbreviato, per associazione mafiosa e per attentati incendiari dei quali si sono autoaccusati, affermando di averli compiuti su ordine di Scimonelli.
Nicolosi e Fogazza, entrambi 49enni, sono stati condannati dal gup di Palermo Maria Cristina Sala a sei anni e 4 mesi di carcere ciascuno. I due avevano collaborato con la giustizia ed erano già stati condannati a 16 anni ciascuno dopo essersi autoaccusati dell’omicidio di Salvatore Lombardo, un pastore di 47 anni ucciso con due colpi di fucile il 21 maggio 2009 a Partanna. Anche in questo caso hanno accusato Scimonelli di essere il mandante. E per questo il presunto boss, che in passato avrebbe anche curato i conti bancari segreti di Matteo Messina Denaro in Svizzera, è stato condannato all’ergastolo con sentenza ormai definitiva.
In questo secondo procedimento, invece, Nicolosi e Fogazza hanno dichiarato di essere gli autori di una serie di attentati incendiari eseguiti, tra il 2008 e il 2012, contro imprenditori e professionisti della Valle del Belice. Una delle intimidazioni i più eclatanti fu quella ai danni di Nicola Clemenza, presidente dell’associazione Libero futuro antiracket di Castelvetrano, a cui fu incendiata l’auto e il prospetto dell’abitazione il giorno prima dell’inaugurazione di un consorzio di agricoltori di cui era promotore.