i beni sequestrati dai carabinieri di Sciacca nei confronti di due famiglie, una di Burgio, l'altra di Ribera. Il provvedimento, richiesto dal sostituto procuratore della Repubblica Michele Marrone e autorizzato dal Gip del tribunale Alberto Davico, scaturisce da un'inchiesta che ha visto finire nel mirino un'impresa agricola di Burgio, la cui responsabile (una quarantasettenne), secondo gli investigatori, avrebbe commesso il reato di truffa aggravata ai danni dell'Agea, (l'Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) nell'ambito delle campagne produttive a partire dall'anno 2014.
L'importo dei beni sequestrati equivale all'entità del contributo ottenuto dall'impresa agricola in questione sia per lo sfruttamento ai fini della produzione agricola di terreni che però erano già stati confiscati alla mafia, sia per lo sfruttamento ai fini della produzione agricola di altri terreni presi in affitto sulla base di contratti che però - stando a quanto rivelano gli inquirenti - sono risultati essere a firma falsa, ad insaputa dei legittimi proprietari. Ma non è tutto. I terreni confiscati erano appartenuti ad esponenti della famiglia mafiosa imparentata con l'imprenditrice agricola di Burgio indagata. Resta da chiarire chi e come abbia accertato l’esistenza formale dei titoli esibiti per il percepimento dei contributi in questione, atteso che per legge tale compito spetta al C.A.A. (Centro Assistenza Agricola) competente per territorio.
L'intervento, illustrato nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta all'interno dei locali del comando provinciale Carabinieri di Agrigento. L'operazione è stata eseguita dal nucleo operativo della compagnia di Sciacca a cui, data la specifica competenza tecnica in materia, si sono affiancati nel corso del tempo i colleghi del Reparto Carabinieri Tutela Agroalimentare di Messina. I primi accertamenti, condotti anche con l’ausilio di mappe satellitari, muovevano dalla conduzione di alcuni terreni facenti parte del patrimonio dei nuclei familiari di Ribera e di Burgio, in relazione al cui sfruttamento per la produzione agricola erano stati elargiti a tali famiglie contributi da parte dell’AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) per le campagne agricole a partire 2014.