nell’ambito dell’ennesima truffa sul Reddito di Cittadinanza. Ha coinvolto stamattina nove province italiane, da nord a sud, e tra queste anche Agrigento. Una indagine coordinata dalla Procura di Milano che ha permesso di fare luce su una organizzazione a delinquere finalizzata alle estorsioni e al conseguimento di erogazioni pubbliche. Una truffa messa in piedi da una banda di romeni assieme a cittadini italiani che erano complici o, in alcuni casi, vittime di estorsioni e che ha consentito a novemila romeni che in Italia non hanno mai messo piede di incassare oltre 15 milioni di euro tra Reddito di Cittadinanza e Reddito di Emergenza, con un danno previsto di oltre 60 milioni di euro. Le indagini avrebbero documentato come gli arrestati si presentassero ai Caf con i codici fiscali di centinaia di romeni, affermando che fossero residenti in Italia da 10 anni, dunque eleggibili per il reddito. In alcuni casi, i dipendenti italiani del Caf erano consapevoli della truffa ma facevano finta di nulla anche per convenienza in quanto l'Inps riconosce 10 euro per ogni pratica chiusa, mentre in altri casi erano vittime di estorsioni. Gli arresti e le numerose perquisizioni sono state effettuate la notte scorsa a Milano, Pavia, Cremona, Lodi, Brescia, Andria, Barletta e Agrigento.
Si tratta, dunque, di un altro capitolo delle truffe che ormai quotidianamente vengono scoperte nell’ambito del Reddito di Cittadinanza. L’ultimo caso, nelle nostre zone, ha riguardato un 57enne di Sambuca di Sicilia, ufficialmente disoccupato che percepiva il sussidio e aveva incassato 5.500 euro, pur svolgendo abusivamente l’attività di rivenditore di auto usate.