di disporre per oggi la chiusura delle scuole (sulla base dell'allerta meteo arancione) si inserisce probabilmente nel clima sempre più preoccupante che si è venuto a generare dopo le devastazioni causate dall'alluvione dei giorni scorsi, ed è giunta poco dopo che una tromba d'aria (probabilmente la stessa che poi in serata avrebbe ucciso un uomo a Modica, nel ragusano) aveva sfiorato alcuni dei pescherecci della flotta di Sciacca, mentre questi rientravano in porto. Immagini drammatiche, quelle che circolavano ieri in rete. Fenomeno meteorologico che si è manifestato anche sulla terraferma, abbattendo diversi alberi tra le zone Carbone, Bordea e Tonnara, arrivando a scoperchiare un prefabbricato. La Guardia costiera di Sciacca ha seguito minuto per minuto l'evolversi della situazione attraverso il monitoraggio affidato ai sistemi informatici in dotazione dell'autorità marittima. Nessun danno si è avuto né alle opere portuali, né ai pescherecci.
La notte scorsa un altro forte temporale ha interessato anche il territorio di Sciacca e quello dell'hinterland, che ha generato ansia e apprensione nella popolazione, che ovviamente ha temuto per eventuali nuovi allagamenti. Ma per fortuna stavolta non è successo niente di grave, e dunque si può continuare a lavorare sulla stima dei danni e, soprattutto, sulla soluzione da trovare affinché le famiglie evacuate possano tornare al più presto nelle proprie dimore. La dichiarazione dello stato di calamità e di emergenza fatta dai sindaci di Sciacca, Menfi e Ribera, rischia di essere solo un adempimento di facciata, soprattutto se si pensa che, come denunciato da Francesca Valenti nella conferenza stampa della scorsa settimana, si attendono ancora i ristori economici riferiti all'alluvione di 5 anni fa.
A Sciacca intanto sono ancora in corso interventi di rimozione di fango e detriti in diverse delle zone colpite. Interventi che tuttavia stanno andando a rilento. Giungono lamentele alla nostra emittente in ordine alla situazione di alcune delle vie più transitate di Sciacca, diventate molto pericolose, invase dalle pietre. È il caso della via Alcide De Gasperi, mentre preoccupa anche la situazione che riguarda tombini e caditoie, completamente otturate. Qui siamo in via Emilia. Comprensibilmente difficile riuscire a garantire interventi di ripristino della normalità in tutte le zone che sono state interessate dall'alluvione. In contrada Foggia i residenti cominciano a temere che dopo l'intensità degli interventi di volontariato e protezione civile nei primi giorni dopo la bomba d'acqua improvvisamente su quella contrada i riflettori si possano spegnere. La presenza di fango necessita di un'operazione di rimozione senza ulteriori indugi. E mentre dalla contrada Arenella il senatore Rino Marinello segnala la presenza di un pesante masso che ha invaso la carreggiata, continuano a lavorare le ditte incaricate dal comune di effettuare interventi lungo tutto il perimetro cittadino per restituire transitabilità dignitosa a strade ormai inadeguate e pericolose. Problemi importanti anche dalle zone di campagna, dove diverse trazzere stanno letteralmente scomparendo. Qui siamo in località Piana Scunchipani, nei pressi del celebre Oleastro Inveges, dove agricoltori e residenti non riescono più a percorrere neanche un metro.
Su tutto il resto dell'emergenza le considerazioni sui cambiamenti climatici e sui massimi sistemi vanno rimandate a momenti più adatti. Al momento quello che occorre è l'intervento di urgenza per cercare di ristabilire una parvenza di normalità. Si sa soltanto che la sfiducia da parte della popolazione nei confronti delle istituzioni si tocca con mano. I cambiamenti climatici sono una realtà incontrovertibile, di fronte ai quali bisogna evidentemente studiare delle soluzioni su un assetto idrogeologico (e non stiamo parlando soltanto di quello di Sciacca) che sconta errori indubitabili commessi nel passato ma che non possono sempre essere rinfacciati senza studiare anche soluzioni concrete e credibili. Sciacca è una città con una viabilità qualitativamente insostenibile, e questo anche aldilà dei problemi del maltempo ma anche per le questioni di impianti del sottosuolo (acqua e fogne) che non riescono più ad essere funzionali. Uno dei simboli è questa frana stradale, che da mesi ormai insiste in via Toscana. Area transennata per garantire la sicurezza delle persone, ma bisognerebbe intervenire in maniera finalmente urgente per ripristinare almeno una parvenza di normalità.