a carico di ignoti per omicidio colposo e disposto l'autopsia sul cadavere di Salvatore Di Gangi, 79 anni, riconosciuto dalle sentenze giudiziarie boss mafioso di Sciacca. Il suo cadavere è stato ritrovato sui binari della stazione di Genova Principe. In realtà gli stessi magistrati liguri propendono per l'incidente, le procedure come si dice in questi casi sono state attivate come "atto dovuto". A travolgere l'anziano sarebbe stato in particolare un treno merci. Poche ore prima Di Gangi era stato scarcerato. Si trovava infatti nel penitenziario di Asti dove stava scontando una condanna per associazione mafiosa che gli era stata inflitta nell'ambito del procedimento scaturito dall'operazione Montagna. In realtà la corte d'appello (che aveva abbassato la condanna da 17 a 13 anni e 4 mesi) aveva trasformato la misura carceraria sostituendola con gli arresti domiciliari che Di Gangi avrebbe dovuto scontare nella sua abitazione di Sciacca. Gli era stato dato il tempo di raggiungere la Sicilia. Scarcerazione disposta per motivi di salute. Pare che le perizie psichiatriche avessero accertato che Di Gangi soffrisse di deficit cognitivi. Stando alla ricostruzione dei suoi ultimi movimenti da Asti Di Gangi era arrivato in treno a Genova, e da qui era salito su un altro treno da cui, tuttavia, è stato fatto scendere dal controllore perché era sprovvisto di green pass. Poi il ritrovamento tra i binari. Se di incidente si è trattato, a venire fuori da questa vicenda alla fine sarà stata solo una storia di solitudine di un uomo il cui potere, che era stato considerato più che significativo anche nella politica e nei rapporti con chi contava politicamente, si era ridotto decisamente a pochissima cosa.