il tribunale di Agrigento ha condannato l'ex sindaco di San Biagio Platani Santo Sabella alla pena di 6 anni e 8 mesi di reclusione. Inflitta a Sabella anche l'interdizione dei pubblici uffici e la sorveglianza speciale per un anno. La sentenza è stata pronunciata a conclusione del processo di primo grado che vedeva alla sbarra l'ex primo cittadino e altre 5 persone. Sabella fu arrestato nel 2018 nell'ambito dell'operazione antimafia denominata "Montagna". Vicenda da cui scaturì lo scioglimento per mafia dell'amministrazione comunale per opera del ministero dell'Interno. Sabella dovrà anche riconoscere un risarcimento alle persone offese, tra cui Rosalba Di Piazza (ex candidata a sindaco di San Biagio) e il testimone di giustizia Ignazio Cutrò. Oltre a Sabella i giudici hanno condannato a 4 anni e 9 mesi di reclusione Salvatore Montalbano, accusato di spaccio di droga, mentre hanno assolto perché il fatto non sussiste Giuseppe Scavetto (accusato di essere il capomafia di Casteltermini) e i favaresi Antonio Scorsone, Calogero Principato e Domenico Lombardo. Secondo la procura Santo Sabella aveva stretto un patto con il capomafia sanbiagese Giuseppe Nugara per la sua rielezione, garantendo al clan la gestione di alcuni appalti comunali.