che potrebbero tenersi venerdì, anche se la data non è ancora certa. Il sindaco D'Angelo, assieme ai tecnici comunali, sta effettuando sopralluoghi per scegliere un sito che possa ospitare la prevedibile folla. "Stiamo cercando il posto migliore per consentire la massima partecipazione - dice il primo cittadino. Non è tuttora chiaro se saranno funerali di Stato o meno". Da sabato sera, quando è scoppiato un tratto di metanodotto, Carmelo D'Angelo non s'è mosso un solo attimo da via Trilussa, dove nove persone sono morte nel crollo delle case. "Questa immane tragedia si chiude con un bilancio pesantissimo di vite spezzate", ha detto il primo cittadino. La comunità dunque si stringe attorno ai familiari di Piero, Carmela, Giuseppe, Selene, Angelo, Liliana, Calogero, Giuseppe ed Enza. Alle 9 vittime si aggiunge il piccolo Samuele, che sarebbe dovuto venire alla luce oggi.
Il giorno dei funerali sarà lutto cittadino anche a Campobello di Licata dove vivevano Selene Pagliarello e il marito Giuseppe Carmina. Soltanto due le superstiti, due anziane che erano tornate in casa - in via Trilussa - dopo aver partecipato, come d'abitudine, alla messa. Oggi anche al comune di Sciacca bandiere a mezz’asta in segno di lutto per le vittime di Ravanusa. Lo ha deciso il sindaco Francesca Valenti, esprimendo dolore e rabbia per la tragedia e manifestando le condoglianze e la vicinanza ai parenti delle vittime e a tutta la comunità ravanusana.
Andranno avanti anche oggi intanto le autopsie. Sui cadaveri verranno effettuate anche delle Tac. Il medico legale incaricato poi dovrà relazionare alla procura di Agrigento che ha aperto, fin da subito, un'inchiesta per omicidio colposo plurimo e disastro colposo. I magistrati si sono affidati a un pool di periti che sta già studiando le mappe della rete a gas metano di Ravanusa e che ha già fatto accesso nell'area della strage. I periti hanno un ampio mandato e quindi torneranno più volte in via Trilussa, così come nelle vie Della Pace, Galileo Galilei e Nuoro. I carabinieri di Ravanusa, coordinati dal comando compagnia di Licata, si stanno occupando di sviluppare - sotto il coordinamento del procuratore capo Luigi Patronaggio - le indagini. L'area della tragedia - circa 10 mila quadrati - è stata posta sotto sequestro ieri sera, dopo che sono state estratte le salme degli ultimi due dispersi: Calogero e Giuseppe Carmina, padre e figlio di 59 e 33 anni.
Stamattina c'è stato incontro fra inquirenti e il coordinatore dei consulenti per definire i prossimi passaggi dell'inchiesta. I primi passi sono consistiti nell'audizione di alcuni responsabili di Italgas. Nelle informazioni ora sarà utilizzata una delega di indagine per le testimonianze, solo mediatiche, dei residenti che hanno segnalato in passato odore di gas e sospetti di perdite. Il coordinatore del team di esperti è il docente dell'università di Palermo, Antonio Barcellona. Il capo dei pm Luigi Patronaggio, il suo vice Salvatore Vella e il sostituto Sara Varazi gli hanno assegnato l'incarico già poche ore dopo l'esplosione. Il docente dovrà, assieme agli altri componenti del team, accertare l'origine dell'esplosione e l'eventuale collegamento - che appare in realtà certo - con una fuga di gas. Barcellona ha già lavorato con la Procura di Agrigento in occasione delle indagini sulla cosiddetta strage della diga di Naro (Ag), dove morirono, il 9 ottobre 2017, due operai precipitati da 30 metri a causa della rottura di un cestello. Il docente ha lavorato alla ricostruzione tecnica del disastro incendiario, il 27 settembre del 2014, nella raffineria di Milazzo (Me).