assolto in Appello:
Per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa assolto “perché il fatto non sussiste”, mentre relativamente al reato di corruzione elettorale “per non aver commesso il fatto”.
La sentenza è della Corte d'Appello di Catania che chiude in questo modo un iter giudiziario lunghissimo, durato circa 12 anni.
La Procura, invece, con i Pm Sabrina Gambino e Agata Santonocito, aveva chiesto la condanna di Raffaele Lombardo a sette anni e quattro mesi di reclusione.
L'assoluzione di ieri arriva dopo due sentenze tra di esse contrastanti e dopo un annullamento con rinvio della Cassazione.
Come si ricorderà, l'inchiesta si basava su indagini dei carabinieri del Ros di Catania su presunti rapporti tra politica, imprenditori, ‘colletti bianchi’ e Cosa nostra. Per la Procura, Lombardo avrebbe favorito clan mafiosi e ricevuto in cambio voti alle elezioni regionali del 2008, quando venne eletto governatore.
Al centro del processo, infatti, proprio i presunti contatti tra Raffaele Lombardo ed esponenti dei clan etnei. Durante questi anni l’ex governatore ha sempre respinto ogni accusa, negato di aver sostenuto la mafia né di averne incontrato esponenti, anzi ha più volte dichiarato di avere “nuociuto alla mafia come mai nessuno prima di me”.
Precedentemente Nel primo processo d’Appello, annullato con rinvio dalla corte di Cassazione, Lombardo era stato condannato per la sola corruzione elettorale a 2 anni e sei mesi. Adesso sia gli avvocati difensori sia la Procura attendono il deposito delle motivazioni per capire meglio il percorso logico seguito dalla Corte.
A seguito di quella inchiesta e del relativo fango, Lombardo e il suo governo erano stati costretti alle dimissioni immediate.
Molteplici le reazioni politiche a questa assoluzione. Tra tutte, riportiamo quella del senatore Davide Faraone secondo il quale il Concorso esterno in associazione mafiosa è Un reato vago, caratterizzato da «congenita vaghezza». “Quello che è successo a Lombardo – scrive Faraone - dodici lunghi anni e un’attesa che ha compromesso il suo percorso politico, ha avuto risvolti politici sulla regione siciliana, ha gettato ombre e dubbi sulla tenuta di un intero sistema, oltre che a segnare una vita umana. A Raffaele Lombardo esprimo la mia vicinanza per questo verdetto che ristabilisce la verità, non cancellando però la sua sofferenza. A noi legislatori tocca correggere questa congenita vaghezza”.