i suoi estorsori e chi lo accusa di essere un infame, la puntata di ieri di "Mi manda Rai 3" ha confermato (se mai ce ne fosse stato bisogno) come sia stato difficile per il testimone di giustizia Ignazio Cutrò scegliere di stare dalla parte della legalità. Agli occhi di alcuni dei suoi compaesani di Bivona (pochi, per fortuna), Ignazio Cutrò avrebbe fatto meglio a farsi i fatti suoi e, evidentmente, a pagare il racket. Durante un reportage girato nell'Agrigentino, firmato da Flaviana Bulfon, con le dichiarazioni di Cutrò che ha ribadito come lo Stato non faccia niente per agevolare il percorso di chi denuncia la mafia, la troupe Rai ha ascoltato anche alcuni bivonesi che al microfono non hanno certamente nascosto il proprio fastidio.
Nonostante il volto schermato, Cutrò ha riconosciuto la persona che gli ha dato dell'infame e che ha difeso coloro che l'ex imprenditore aveva denunciato, evidenziando come questa persona sia costantemente presente nei pressi del suo luogo di lavoro. Cutrò assicura che l’autore delle presunte minacce sarà denunciato alle autorità giudiziarie.
Il sindaco di Bivona Milko Cinà si dissocia dalle dichiarazioni del suo concittadino. “Sono fortemente amareggiato e mi dissocio da quelle parole, la mia – dice il sindaco di Bivona – è una comunità che sicuramente condanna l’omertà e che sostiene Cutrò e la sua famiglia. Questi episodi – concludono – macchiano l’immagine di una città che ha nei suoi principi quelli della lotta alla mafia”.