È partita ufficialmente la macchina organizzativa della Regione Siciliana per l'accoglienza dei profughi costretti a fuggire dall'Ucraina. Il presidente Nello Musumeci, quale commissario delegato dallo Stato per l'emergenza, si confronterà oggi con i nove prefetti dell’Isola per fare il punto su ogni iniziativa utile nel territorio regionale in favore dei rifugiati. Alla riunione, in programma nel pomeriggio, parteciperanno anche gli assessori regionali alla Famiglia e alla Salute, Antonio Scavone e Ruggero Razza, e il capo del dipartimento regionale di Protezione civile, Salvo Cocina. È in questo modo che il governo regionale della Sicilia sta rispondendo all'ordinanza di Protezione Civile nazionale che delega le Regioni a mettere in campo le azioni di accoglienza e assistenza in favore dei cittadini in fuga dall'Ucraina. La Sicilia va anche oltre ed ha già dato disponibilità alla Croce Rossa di fare arrivare farmaci in Ucraina, mentre su tutto il territorio regionale è stato messo a disposizione un certo numero di posti letto nelle strutture sanitarie, destinati soprattutto ai bambini. “Siamo pronti a questo ulteriore gesto di generosità, in una terra che è stata sempre culla di accoglienza. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, nella speranza che questa assurda guerra possa presto concludersi con il buon lavoro della diplomazia", ha dichiarato il presidente della Regione.
Intanto un po’ in un tutti i comuni siciliani si sta attivando una rete di solidarietà che possa sostenere, concretamente, il popolo ucraino. Nell’agrigentino, solo per fare degli esempi, il Comune di Montevago ha rivolto un invito a tutti i concittadini a manifestare la disponibilità immediata di case abitabili e arredate. L’amministrazione comunale si dice, infatti, pronta a farsi carico delle spese per l’ospitalità dei profughi ucraini. Invito già accolto da una cittadina che ha già manifestato la volontà di mettere a disposizione gratuitamente una sua abitazione arredata. Iniziative analoghe sono state avviate anche nei comune di Santo Stefano Quisquina e Lucca Sicula, ma anche in altre piccole realtà del territorio, per non parlare delle singole iniziative provenienti da cittadini ed associazioni.
E a Sciacca? Oltre alla raccolte di beni di prima necessità ed alle manifestazioni di solidarietà alle donne ed ai bambini ucraini, arriva oggi una proposta da parte di Nico Miraglia, presidente della Fondazione Accursio Miraglia, il quale punta l’attenzione a quegli immobili chiusi da anni per questioni buracratiche: l’ex ospedale di via Figuli, i due alberghi sul monte Kronio ed il Grand Hotel delle Terme. In post sulla sua pagina Facebook, Nico Miraglia fa notare come la città di Sciacca sia in grado di garantire un progetto di solidarietà nei confronti della popolazione in fuga dall’Ucraina. Alla classe politica, Miraglia chiede di riattivare queste strutture, che potranno essere gestite dagli stessi profughi. Con tutti i soldi che vengono sperperati, questi edifici possono essere riattivati per aiutare chi ha bisogno – conclude Nico Miraglia – sulla base di buona volontà e senso dell’umanità.