nell'ambito del progetto “Un cuore per l'Ucraina”. Dopo la consegna dei farmaci e dei prodotti di prima necessità avvenuta ieri, stamattina a Narewka sono saliti a bordo del pullman i primi venti profughi. Si tratta di sei bambini, tredici donne e un solo uomo in fuga da tre città bombardate: Mariupol, Kharkiv e Chernihiv. Donne che lasciano i propri mariti a combattere, in fuga dalla propria terra per salvare la loro vita e quella dei loro figli. In viaggio anche un cane. Prossima tappa Varsavia, dove ad attendere l'autobus, in serata, ci saranno altre 29 persone, tra cui un bimbo di tre mesi.
Prosegue, dunque, speditamente l’iniziativa denominata “Un cuore per l’Ucraina”, promossa dal comune di Montevago in collaborazione con l’associazione di volontariato “A Cuore Aperto” presieduta dal cardiochirurgo Giovanni Ruvolo ed altre associazioni del territorio che si sono mobilitate per la raccolta solidale che ha coinvolto anche le comunità di Santa Margherita Belìce, Burgio e Ribera.
Tutto procede come previsto. Come dicevamo, i farmaci e gli altri beni di prima necessità acquistati, sono giunti a destinazione, all’ospedale di Samy, ed adesso è iniziato il viaggio di ritorno di una quarantina di cittadini ucraini, in fuga dalle bombe e dalle atrocità della guerra, verso Montevago. Nel piccolo comune belicino, saranno ospitati da diversi montevaghesi che hanno già messo a disposizione le loro abitazioni. Dopo tanti anni di volontariato in Africa, in Tanzania, adesso l’associazione “A Cuore Aperto”, si è fatta carico di quest’altra missione umanitaria per la quale sono stati donati, finora, circa 13.000 euro.