quadro che emerge, dopo una lunga notte di interrogatori e rilievi, a seguito della morte a Favara di due persone: Antonia Volpe, di 84 anni, pensionata, e il figlio Angelo Maria, di 51 anni, operatore scolastico. La tragedia è avvenuta ieri pomeriggio all'interno dell'abitazione che i due condividevano in via Bachelet. Le indagini, coordinate dal procuratore Salvatore Vella e dal sostituto Chiara Bisso, sono state affidate ai carabinieri della Compagnia di Agrigento, guidati dal maggiore Marco La Rovere. Al centro delle indagini il contesto familiare in cui vivevano i due soggetti. Inizialmente, infatti, una prima sommaria ricostruzione di quanto avvenuto parlava del decesso della donna a seguito di un malore sopraggiunto dopo aver scoperto il corpo del figlio, morto probabilmente suicida.
Dagli ulteriori e successivi accertamenti, invece, sarebbe emersa un’altra verità: l’anziana è stata sicuramente uccisa con un colpo di pistola, scoperto soltanto dopo con l'analisi della salma all'obitorio. E' stato riscontrato, infatti, distintamente un foro di entrata e uscita in pieno petto. La donna è stata trovata sul divano della cucina con alcune coperte addosso. La Procura di Agrigento, intanto, che ha aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio, non esclude alcuna ipotesi, anche se la pista privilegiata è quella, come detto, dell'omicidio-suicidio con il figlio che prima avrebbe fatto fuoco contro l'anziana madre e poi contro se stesso. Cosa avrebbe scatenato, però, questo raptus omicidio non è dato sapere. La donna non era malata: madre e figlio vivevano insieme con l'uomo che si prendava cura dell'anziana. L’arma utilizzata, che inizialmente sembrava essere quella appartenuta una volta al defunto padre e detenuta legalmente, presenterebbe, invece, la matricola abrasa, quindi, probabilmente, si tratta di un'altra arma, detenuta illegalmente. A chiamare le forze dell’ordine è stato il fratello del suicida che abita al piano superiore e che avrebbe udito lo sparo. Sul posto anche i carabinieri della Tenenza di Favara, i militari dell’Aliquota di Agrigento e un’ambulanza. Se ne saprà di più, probabilmente, nei prossimi giorni dopo l'autopsia che sarà sicuramente eseguita su entrambi i cadaveri.
Si tratta dell'ennesimo fatto di sangue, avvenuto in contesti familiari della provincia di Agrigento, dall'inizio dell'anno.