questo lo scenario che fa da sfondo all'operazione dei carabinieri del Nas che hanno eseguito oggi un’ordinanza agli arresti domiciliari nei confronti di Gaspare Gulotta, originario di Santa Margherita di Belice, ex professore e direttore del dipartimento di chirurgia del Policlinico ora in pensione, e della figlia Elena, chirurgo plastico all'ospedale Civico di Palermo. Nell'ambito della stessa inchiesta sono stati notificati anche provvedimenti d’interdizione ai pubblici uffici, per la durata di 12 mesi, con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, ad 11 indagati. Tra di loro c'è anche l'altro figlio di Gulotta, Leonardo. Gli altri sono Adelfio Latteri, Ludovico Docimo, Giuseppe Maria Antonio Navarra, Giuseppe Salamone, Antonino Agrusa, Giuseppe Di Buono, Vittorio Altomare, Roberto Coppola, Giuseppina Campisi e Pio Sciacca. Ulteriori dieci persone sono finite sotto indagine a piede libero. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di corruzione, peculato, turbata libertà di scelta del contraente, truffa, rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio, falso ideologico in documenti informatici, calunnia e abuso d'ufficio.
L’inchiesta è partita nel giugno del 2019, quando un medico del Policlinico di Palermo ha presentato una denuncia nella quale segnalava presunti comportamenti illeciti del direttore di un dipartimento dell’ospedale che avrebbe influenzato un concorso universitario per la nomina di un ordinario. Secondo i carabinieri gli indagati alteravano il naturale esito dei concorsi, nell'ambito di un "patto dell'alternanza", nel senso che i candidati sarebbero stati legati a uno o all'altro complice, grazie anche alla collusione di altri membri delle commissioni, spesso designati fra soggetti a loro vicini. Diversi, sempre secondo gli inquirenti, erano i metodi utilizzati, sia influendo sulle modalità dei criteri di valutazione dei candidati e dei loro titoli, sia raccogliendo informazioni destinate a rimanere segrete con la collaborazione di membri delle commissioni sui punteggi provvisori attribuiti dai commissari ai candidati, allo scopo di far redigere nuove graduatorie provvisorie o inserire, nei verbali di riunione delle commissioni, criteri di selezione più favorevoli ai candidati di loro gradimento, fino a ricorrere all'invio di lettere di cui veniva raccomandata l'immediata distruzione dopo la lettura, nelle quali venivano segnalati i candidati di gradimento.
Gaspare Gulotta, nella qualità di professore universitario e direttore del Dipartimento di chirurgia dell’azienda ospedaliera universitaria Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo, grazie alla sua posizione e ricorrendo alla collaborazione di altri medici, fra cui la figlia, nonostante non fosse presente, sarebbe stato ufficialmente inserito nei registri informatici del Policlinico come facente parte di equipe chirurgiche, attestando falsamente la sua partecipazione ad interventi, compiuti in realtà da altri medici. Inoltre, essendo autorizzato a svolgere attività libero professionale in regime di intra-moenia interna, si sarebbe appropriato di somme di denaro che costituivano i compensi pagati da 68 pazienti per visite eseguite tra luglio 2019 ed ottobre 2020, senza riversare all'Azienda sanitaria la percentuale a essa spettante.
Avrebbe infine omesso, sempre il professore Gulotta, di comunicare all'Azienda lo svolgimento, nel periodo di nove mesi, della sua attività libero-professionale, comprendente, tra le altre, le visite a pagamento, inducendo così in errore il datore di lavoro sul rispetto del vincolo di esclusività e procurandosi un ingiusto profitto. L’ex direttore, utilizzando la sua rete di relazioni, avrebbe usato la sua influenza su alcuni sanitari compiacenti per far rilasciare ai suoi due figli, entrambi medici, false attestazioni di malattia per giustificare l'assenza dal servizio in ospedali pubblici.