ex presidente di Sogeir e della Srr, e gli ex e attuali sindaci e dirigenti dell’unione dei Comuni Platani-Quisquina Magazzolo dall’accusa di abuso d’ufficio. Oltre a Marinello sono stati assolti: Giovanni Panepinto ( ex sindaco di Bivona), Alessandro Frisco ( ex sindaco di Alessandria della Rocca), Santo Alfano ( ex sindaco di Cianciana), Filippo Bartolomeo (ex sindaco di San Biagio Platani) Francesco Cacciatore sindaco di Santo Stefano Quisquina e Salvatore Re che all’epoca dei fatti era segretario e dirigente dell’Unione dei Comuni. La vicenda giudiziaria è quella relativa all’ incarico di responsabile del settore finanziario dell’Unione dei Comuni Platani- Quisquina-Magazzolo conferito a Vincenzo Marinello nel 2013 che gli consentì di diventare dipendente della pubblica amministrazione e potere così avere i requisiti necessari a ricoprire il ruolo di Presidente della SRR. La questione esplose nel momento in cui i sindaci dell' Ato Agrigento 1 vennero chiamati ad eleggere il presidente della nuova Società che doveva occuparsi della gestione dei rifiuti che, secondo quanto prevedeva la legge, doveva essere un dipendente pubblico. Vincenzo Marinello venne eletto presidente, su di lui confluirono i voti dei sindaci della montagna, ma si generò un caso politico e soprattutto una spaccatura all'interno dell'assemblea con quanti non condivisero quella scelta. L’accusa sostanzialmente fu quella di avere aggirato la norma che prevedeva che alla presidenza della SRR venisse eletto un dipendente della pubblica amministrazione proprio con l’incarico di responsabile del settore finanziario dell’Unione dei Comuni Platani- Quisquina Magazzolo. Incarico pienamente legittimo in in conformità con il regolamento interno dell’Unione dei Comuni, hanno sempre sostenuto i legali degli imputati. Ieri sera il Tribunale di Sciacca ha assolto tutti gli imputati perché il fatto non è previsto dalla legge come reato. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna ad un anno e 2 mesi per Marinello e ad un anno per tutti gli altri.