una volta, sono andati in fumo oltre 50 ettari di macchia mediterranea, mentre è stato soltanto il pronto intervento di Vigili del Fuoco e Forestale a salvare dalle fiamme quattro casolari di campagna, adibiti a magazzino e deposito di mezzi agricoli. Una pagina triste, dunque, per il territorio belicino. Le cause dell'incendio non sono state ancora accertate, ma l'ipotesi dolosa è sempre quella maggiormente accreditata. Ad intervenire, come detto, i Vigili del Fuoco del distaccamento di Santa Margherita e gli uomini della Forestale, supportati, dall'alto, da un elicottero e da un canadair, che ha fatto la spola, per diverse ore, dal lago Arancio, gettando acqua sopra le fiamme per tutto il pomeriggio.
Nel dettaglio, ad andare a fuoco è stato un vasto comprensorio in contrada Ficarazzi, ma anche in contrada Giacheria Fossa dei Leoni, a sud di Santa Margherita di Belice. La zona, di diversi ettari di terreno, viene utilizzata erroneamente come discarica a cielo aperto, nonostante i molteplici divieti. Si tratta di un'area che attende da anni di essere bonificata e su cui prima insisteva la vecchia baraccopoli. A seguire da vicino la vicenda anche il sindaco di Santa Margherita Gaspare Viola che ha lodato l'intervento di Vigili del Fuoco e Forestali, condannando, invece, il gesto degli eventuali piromani, nel caso in cui le indagini dovessero confermare la matrice dolosa dell'incendio.