Al Tribunale di Agrigento sta per arrivare alla conclusione l'inchiesta scaturita dall'operazione “Duty Free” che ha coinvolto i vertici di Girgenti Acque e dell'Agenzia delle Entrate di Agrigento. Tra gli imputati, infatti, il presidente della società che gestisce il servizio idrico integrato in provincia Marco Campione e l'allora direttore dell'Agenzia delle Entrate Pasquale Leto, oltre ad altri 11 tra funzionari e imprenditori. Inchiesta che ha destato clamore in relazione alla vicenda dell'assunzione da parte di Girgenti Acque di Francesca Leto, figlia dell'allora direttore dell'Agenzia, in cambio, secondo l'accusa formulata dai magistrati, dell'annullamento di una sanzione di 44 mila euro che era stata comminata alla società. Francesca Leto era entrata alle dipendenze di Girgenti Acque come collaboratrice , ma con l'accordo per una futura stabilizzazione. Nessun reato per il legale di Francesca e Pasquale Leto. “L'unica cosa che emerge è la richiesta di un posto di lavoro per la figlia, ma senza nulla in cambio” ha sostenuto ieri in aula l'avvocato Salvatore Pannica aggiungendo poi che “ se fosse reato chiedere un posto di lavoro a Girgenti Acque, in pochi in provincia di Agrigento sarebbero rimasti liberi”. Il Pubblico Ministero ha intanto chiesto la condanna a tre anni e quattro mesi per il responsabile dell'Agenzia delle Entrate in relazione alle accuse di corruzione, abuso d'ufficio, falso e truffa. 2 anni la richiesta del pm per il presidente di Girgenti Acque Marco Campione e un anno per Francesca Leto.