Restano in carcere le due donne, madre e figlia, indagate nell’ambito dell’operazione dei giorni scorsi sul giro di prostituzione tra Agrigento e Palermo con il coinvolgimento anche di una minorenne vittima di abusi. Confermati anche i domiciliari ad altri due indagati, mentre sono state parzialmente accolte le richieste di altri due uomini, anch’essi indagati. La decisione è del Tribunale del Riesame di Palermo che si è pronunciato sulla richiesta di revoca delle misure cautelari da parte degli avvocati difensori dei sei indagati. Le accuse a vario titolo sono di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, nonché di atti sessuali con minore. Le misure sono state eseguite dai Carabinieri tra le province di Palermo e Agrigento. Madre e figlia, in base alle indagini dei Militari dell'Arma, si prostituivano costringendo anche la minorenne a subire abusi. Confermati i domiciliari per altri due indagati. Altri due uomini hanno avuto accolte le loro richieste. Uno ha avuto revocato l’obbligo di permanenza in casa dalla 20 alle 7, e quindi non ha più alcuna misura, l’altro invece, ha avuto revocato sempre l’obbligo di permanenza nelle ore notturne, ma è stato confermato l’obbligo di dimora.