41 enne di Joppolo Giancaxio che nel luglio del 2018 minacciò di morte il magistrato Salvatore Vella, attuale procuratore facente funzioni ad Agrigento. La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dai legali dell’uomo che minacciò il procuratore Vella mentre si trovava in pausa pranzo al centro commerciale di Agrigento.
“A chistu pubblico ministero l’ama fari santari in aria col tritolo”. Così aveva detto secondo l’accusa Fabio Bellanca avvicinandosi al magistrato.
Vella decise di chiamare subito i carabinieri che arrivarono nel giro di pochi minuti e identificarono Bellanca che in quel periodo era sotto indagine da parte della Procura di Termini Imerese per avere estorto dei soldi, circa 37mila euro in più riprese attraverso versamenti postepay, a una donna, minacciandola anche di morte. Vicenda per la quale è stato condannato a cinque anni di reclusione. Al momento l’uomo è ai domiciliari.
I difensori di Bellanca ne avevano chiesto l’assoluzione sostenendo che si era trattato di un equivoco e che le parole dell’imputato non fossero indirizzate al magistrato. La sentenza di primo grado era stata confermata dalla Corte di appello di Caltanissetta e adesso è diventata definitiva con la decisione della Cassazione di ritenere il ricorso presentato dai legali di Fabio Bellanca inammissibile