la Corte d'appello di Palermo ha condannato l'imprenditore riberese Ignazio Tavormina a 3 anni e 8 mesi di reclusione e al pagamento delle spese legali nei confronti della parte civile. Era accusato di estorsione e tentata estorsione alla società Verdura Resort di Rocco Forte. L'indagine da cui è scaturito il procedimento risale al periodo tra il 2009 e il 2016. Secondo l'accusa l'imprenditore, titolare di un vivaio, che era stato incaricato di gestire la cura del verde del resort, aveva assunto comportamenti intimidatori e atti di sabotaggio dopo avere appreso che il servizio non gli sarebbe più stato rinnovato. Il tribunale di Sciacca lo aveva assolto, ma in appello il pronunciamento è stato di segno opposto. I legali di Tavormina, gli avvocati Piro e Puma, avevano sostenuto l'estraneità del loro assistito alle accuse. Dopo la sentenza della corte d'appello hanno annunciato ricorso in Cassazione. A rappresentare la società Verdura Resort di Rocco Forte gli avvocati Giovanni e Sergio Vaccaro.