e circa 15.000 euro di sanzioni amministrative le attività di indagine condotte dall’Arma agrigentina nell’ambito della campagna olearia 2022. Ormai da anni i Carabinieri, con l’ausilio dei reparti specializzati, effettuano appositi controlli in questo periodo di grande attitività degli oleifici e sullo smaltimento delle acque di vegetazione. Osservato speciale quest’anno il territorio montano della provincia. A Cammarata i militari dell’Arma hanno scovato uno scarico abusivo di acque di vegetazione attraverso un sistema di collettamento che conduceva direttamente nel letto del fiume Magazzolo.
Fondamentale l’ausilio dei tecnici dell’ARPA che attraverso l’inserimento di un tracciante fluorescente atossico nei tubi di scarico individuati all’interno dell’opificio ne hanno constatato il successivo riaffioramento nel fiume.
Un’attenta attività di perlustrazione del territorio ha altresì fatto emergere un altro stratagemma per lo smaltimento illecito delle acque di vegetazione, in questo caso i militari hanno rinvenuto nei pressi di un casolare un tubo in PVC con bocchettone di aggancio, collettato anche in questo caso al letto del fiume Magazzolo, utilizzato certamente dalle autocisterne per effettuare gli scarichi abusivi, finito ovviamente sotto sequestro. Dall’inquinamento ambientale ai furti di acqua nelle campagne. I carabinieri del Nucleo operativo del corpo Forestale hanno denunciato 55 agricoltori nel Trapanese. L’operazione è stata effettuata nei comuni di Castelvetrano, Marsala, Mazara, Campobello di Mazara e Paceco. Avrebbero effettuato allacci abusivi alla condotta gestita dal Consorzio di Bonifica. Si tratta della condotta che parte dalla Diga Trinità di Castelvetrano. L’accusa, nei loro confronti è di furto aggravato. Da tempo il Consorzio di Bonifica trapanese registrava ingenti consumi rispetto alle utenze autorizzate sulle condotte; mentre dall'altro tanti agricoltori lamentavano minori afflussi. Una situazione paradossale che aveva fatto pensare in un primo momento a delle perdite cospicue di acqua sulla condotta presa in considerazione. E, invece, è stato accertato che si trattava di furto di acqua destinata ad usi irrigui con tanti allacci abusivi alla condotta.