55 anni, per i reati di violenza sessuale e lesioni aggravate ai danni della figlia. Il pubblico ministero ha inoltre chiesto nove mesi di reclusione nei confronti della moglie e dei due cognati del principale imputato. Questi ultimi sono accusati di favoreggiamento per aver aiutato l’uomo, con false dichiarazioni all’autorità giudiziaria, ad eludere le investigazioni. La vicenda risale al 2017. Secondo l’accusa, il netturbino avrebbe colpito la figlia con calci e pugni con l’intenzione di abusare di lei. Tra gli episodi contestati, anche quello di aver puntato una pistola all’indirizzo della ragazzina. L’uomo fu arrestato nel 2019 per poi tornare in libertà per scadenza dei termini. Adesso la Procura di Agrigento presenta il “conto” chiedendone la condanna. Il processo si celebra davanti i giudici della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Salvatore Cusumano e Davide Casà. Si torna in aula il 22 febbraio.