che quelli non erano i suoi veri genitori, di "vedere fantasmi", di essere un "sensitivo", di "fare uso di droga", "di crack" in particolare. E ancora: di chiamarsi in un altro modo (non Salvatore ma Emanuele), e di essere sottoposto ad "incantesimo", di avere incontrato anche "l'uomo nero", e che ad uccidere i coniugi Sedita sarebbe stato un uomo armato di machete con tatuaggi sul viso. Così si è giustificato, dopo una notte di interrogatori, Salvatore Sedita, accusato dell'omicidio del padre Giuseppe di 66 anni e della madre Rosa, di 62, colpiti e uccisi a colpi di mannaia e lasciati in un lago di sangue nel soggiorno di casa. Sentito nella caserma dei carabinieri di Racalmuto, il 34enne non ha ammesso di essere stato lui ad assassinare i genitori, ma gli investigatori sembrano avere ben pochi dubbi. Le sue affermazioni vengono considerate dagli stessi inquirenti prive di ogni logica. In ogni caso al momento la pm Gloria Andreoli e il procuratore capo Salvatore Vella, che stanno coordinando l'inchiesta, hanno disposto il fermo di indiziato di delitto per pericolo di fuga ma anche riscontri e accertamenti di carattere psichiatrico sull'uomo.
Adesso Salvatore Sedita è rinchiuso in una cella del carcere Petrusa di Agrigento. I magistrati nelle prossime ore chiederanno al Gip del tribunale la convalida del fermo per il duplice omicidio. Sul luogo del delitto, in viale Rosario Livatino, nell'appartamento alle spalle della stazione ferroviaria di Racalmuto, sono stati al lavoro ieri pomeriggio e stamattina i carabinieri del Ris di Messina, che hanno effettuato ulteriori accertamenti. È tuttora presumibile, infatti, che il duplice omicidio possa essere stato consumato prima di ieri pomeriggio, probabilmente a pranzo, mentre i coniugi Sedita stavano mangiando. A fare la macabra scoperta è stata l'altra figlia della coppia, che non riuscendo più a contattare i genitori, è andata sul posto entrando in casa con le chiavi di cui disponeva. Stando alle ultime ricostruzioni già nel pomeriggio di ieri, quando era stato raggiunto telefonicamente dalla sorella che aveva appena trovato i cadaveri, l'assassino avrebbe subito ammesso le sue responsabilità. I carabinieri lo hanno preso mentre girovagava a piedi per le vie del centro di Racalmuto, ad un chilometro circa di distanza dal luogo del delitto. Anche la sorella è stata sentita dagli inquirenti.
L'avvocato di Salvatore Sedita, Ninni Giardina, ha detto che il suo assistito andava curato e messo in comunità perché evidenti sono stati i problemi di natura psichiatrica alimentati a dismisura dall’uso del crack. E scavando nel passato del 34enne sono emersi fatti inquietanti. Salvatore Sedita era già stato sottoposto a procedimento penale per maltrattamenti e lesioni in danno dell’ex moglie. Si apprende inoltre che potrebbe dovere anche rispondere di maltrattamenti e lesioni in danno dei suoi genitori protrattisi nel tempo.