L'arma utilizzata, un coltello a serramanico, è stata consegnata spontaneamente dall'indagato e sequestrata. La Procura ha già disposto l'autopsia sul cadavere della vittima che sarà eseguita nei prossimi giorni. Sono queste le novità che emergono dalle indagini sull'omicidio che ieri pomeriggio ha sconvolto la piccola comunità di Cattolica Eraclea. La tragedia si è consumata nella centralissima via Agrigento. Il diverbio tra il pensionato ed il muratore, sfociato in omicidio, sarebbe scaturito, a quanto pare, per futili motivi, forse dovuti all'alcool o forse a dissidi personali. Pare che i due si conoscessero da tempo: erano vicini di campagna, confinanti di terreno. Giovanni Ferrera è stato ritrovato in mezzo alla strada, proprio in via Agrigento. Pare che si stesse recando alla stazione dell'Arma. L'omicidio è avvenuto davanti l'abitazione del muratore, separato e padre di due figli. Il cinquantunenne, dopo essere stato accoltellato, è finito dentro il canalone vicino alla sua residenza. Subito bloccato, il pensionato di 66 anni è stato portato in caserma e dinanzi ai pm, il procuratore aggiunto Salvatore Vella e il sostituto Paola Vetro, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Procura e Carabinieri continuano, intanto, ad indagare sul movente. Non è escluso, ma non ci sono ancora conferme ufficiali, che fra i due vi fossero già stati alterchi e diabrite in passato a causa dei terreni di campagna confinanti. Sotto shock la piccola comunità di Cattolica Eraclea dove tutti si conoscono più o meno bene. L’assassinio di ieri di Carmelo Contarini a Cattolica Eraclea allunga tragicamente la lista delle persone uccise in provincia di Agrigento negli ultimi trenta giorni. Quattro omicidi in meno di un mese. Appena due settimane fa, il duplice omicidio dei coniugi Sedita a Racalmuto. Marito e moglie, Giuseppe Sedita e Rosa Sardo, accoltellati dal figlio reo confesso. Una scia di sangue cominciata alla fine di novembre con il delitto del cardiologo Gaetano Alaimo, freddato con un solo colpo di pistola dal bidello Adriano Vetro, paziente del cardiologo, che non si dava pace per il rilascio di un certificato medico. “Una provincia complicata” l’ha definita qualche settimana fa il procuratore di Agrigento, Salvatore Vella.