In una casa poco distante dall’abitazione di Campobello di Mazara dove il boss viveva sotto la falsa identità di Andrea Bonafede, i carabinieri hanno trovato il possibile bunker, occultato attraverso lavori di muratura realizzati appositamente, dove Messina Denaro potrebbe avere nascosto non solo documenti e altro materiale legato alla gestione di Cosa Nostra passata e attuale, ma anche i soldi che gli hanno consentito l’agiata latitanza conclusasi con l’arresto in clinica. La perquisizione dei carabinieri è in corso, alla presenza del procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido. Il nuovo covo individuato dai Ros dei carabinieri si troverebbe a circa 400 metri in linea d'aria dal primo trovato nella notte tra lunedì e martedì. Intanto nell'inchiesta sulla latitanza del boss, risulta indagato un secondo medico, l'oncologo trapanese Filippo Zerilli: avrebbe eseguito l'esame del dna necessario alle cure chemioterapiche a cui il padrino di Castlelvetrano doveva sottoporsi.