ha fatto luce sulla riorganizzazione di cosa nostra e stidda nella parte orientale della provincia di Agrigento. Il tribunale del Riesame ha rigettato le richieste di annullamento avanzate dalle difese. Restano, dunque, in carcere Nicola Ribisi, considerato il capo della famiglia mafiosa di Palma di Montechiaro; Giuseppe Sicilia, ritenuto al vertice della famiglia mafiosa di Favara; Domenico Lombardo, cognato di quest’ultimo, ritenuto membro della stessa famiglia. Confermati i domiciliari anche nei confronti dell’imprenditore Salvatore Galvano, titolare di un deposito giudiziario, di Ignazio Sicilia, fratello di Giuseppe. L’unico accoglimento, che però non cambia nulla nella sostanza con la misura cautelare in carcere che viene ugualmente confermata, riguarda la posizione di Baldo Carapezza, operaio di Palma di Montechiaro, ritenuto “vicino” a Giuseppe Chiazza. Il Riesame ha fatto cadere l’accusa di estorsione che gli veniva contestata.