de L'Aquila alle 14,30 di oggi le cinque autovetture di grossa cilindrata della scorta che hanno accompagnato il procuratore di Palermo, Maurizio de Lucia, e il suo aggiunto Paolo Guida per interrogare il boss Matteo Messina Denaro, arrestato il 16 gennaio scorso a Palermo da carabinieri del Ros dopo 30 anni di latitanza. Numerosi giornalisti hanno sostato per tutto il pomeriggio davanti alle porte del carcere. Il boss si trova all’Aquila dal 17 gennaio dove sta ricevendo le cure per il cancro da cui è affetto direttamente in carcere, in una stanza infermieristica appositamente allestita. Intanto una delegazione dell'Fbi statunitense ha reso visita oggi al Ros dei Carabinieri per esprimere le congratulazioni, anche per conto del vertice del Servizio federale, per l’importante risultato raggiunto contro 'Cosa nostra' siciliana con la cattura di Matteo Messina Denaro. Nell’ambito della proficua e consolidata collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e l’Fbi, la visita di oggi è stata anche l’occasione per un confronto sulle principali iniziative di cooperazione nel settore addestrativo, sulle procedure e sulle prassi tecnico-operative e nel supporto tecnico alle indagini, tra cui quello informatico e telematico.
E intanto dalle perquisizioni nel covo di vicolo San Vito di Campobello di Mazara intestato ad Andrea Bonafede, stando a quanto pubblicato oggi dal Giornale di Sicilia, i carabineri hanno ritrovato anche una lettera scritta di suo pugno dal capomafia e indirizzata alla figlia Lorenza Alagna. Lettera con una indicazione chiara: «Da dare a Lorenza - hanno letto i carabinieri - quando sarà pronta a leggere, quando sarà avulsa dal condizionamento di terze persone». Nel portafogli dell’ultimo dei Corleonesi, il giorno dell’arresto, i carabinieri hanno trovato invece alcune foto. Una ritrae il nipote Gaspare Allegra, morto nel 2021 in un incidente sulle montagne della Grigna. Altre invece sono suoi ritratti giovanili.