il risarcimento disposto dal giudice monocratico del Tribunale di Sciacca (Agrigento) Federica Verro nei confronti dell'Asp di Agrigento a favore di una giovane agrigentina, oggi ventenne, che, al momento della nascita, nel 2003, subì danni cerebrali gravi e irreversibili a causa di quella che l'autorità giudiziaria ha riconosciuto come "una condotta negligente e poco prudente dei medici del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale 'Giovanni Paolo II' di Sciacca".
È stata accolta dal giudice la tesi dell'avvocata Rosaria Paola Perricone, che rappresenta la famiglia della vittima di questo episodio di malasanità, che ha dimostrato "la sussistenza di un nesso di causalità tra la condotta stigmatizzata dei sanitari dell’Asp di Agrigento e l’evento lesivo patito dalla allora neonata".
"Giustizia - dice l'avvocata Perricone - è stata riconosciuta sia alla giovane che ai suoi genitori i quali, pur avendo affrontato diversi ostacoli, tanto da doversi rivolgere ad un medico legale di Napoli, il prof. Raffaele Landi, come consulente di parte, hanno portato avanti per anni la loro battaglia affinché fosse riconosciuto alla figlia il danno psicofisico incontrovertibile subito al momento della nascita".