di chemioterapia nei confronti del boss mafioso Matteo Messina Denaro, rinchiuso dal 18 gennaio scorso, in regime di 41bis, nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila. Nell’ambulatorio realizzato ad hoc di fronte alla sua cella, l’ex superlatitante arrestato a Palermo il 16 gennaio nella clinica privata dove era in cura per un tumore, ha ricevuto la terza dose assistito da un oncologo, un anestesista e una infermiera, tutti e tre dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Secondo fonti sanitarie, il 60enne seguito dal reparto di oncologia diretto dal professore Luciano Mutti, è in buone condizioni e per ora non ha avuto problemi legati agli effetti collaterali: “Il paziente è tranquillo e in buono stato, non sono emersi segnali negativi e le cure proseguono come da programma e nel pieno rispetto dei protocolli", sottolineano i medici.
Intanto il caso del capomafia non interessa soltanto sul piano investigativo, con il lavoro già fatto da procura di Palermo e Ros per acciuffarlo dopo trent'anni di latitanza. Attorno a questa vicenda sono scaturite anche diverse curiosità, a partire dal senso dell'umorismo un po' sui generis di chi si è travestito da Messina Denaro per festeggiare il Carnevale. La vita di Matteo Messina Denaro arriva ora anche al cinema con la Bamboo Production. La società di Marco Belardi ha acquistato i diritti del libro “U Siccu” di Lirio Abbate (edito da Rizzoli) e ne realizzerà un film per il grande schermo. Sarà una produzione imponente e la regia sarà affidata a un importante regista italiano. Lirio Abbate, giornalista in prima linea nella lotta alla mafia, delinea nel suo libro - 10.000 copie vendute - il complesso ritratto del latitante più pericoloso d’Italia: il giovane amante del lusso e il “fimminaro” delle notti palermitane; il killer spietato, il boss, lo stratega, il mafioso che ha avallato e curato la scelta stragista di Cosa Nostra negli anni Novanta. E poi il padre, il latitante imprendibile, l’affarista che ha stretto legami indissolubili con la politica, l’imprenditoria e la massoneria. Mostrando il ruolo che il boss ha avuto nelle gerarchie mafiose, il libro spiega perché la cattura di Matteo Messina Denaro, depositario dei segreti della mafia, riveste un passo decisivo per sconfiggere Cosa Nostra.
E venerdì prossimo, dalle 17, dentro il parco archeologico di Selinunte (e con ingresso gratuito) ci sarà un evento musicale per fare memoria e per celebrare l'arresto del boss. Un concerto dal titolo "A nome loro: musiche e voci per le vittime di mafia". Ricco il cast di artisti che hanno risposto all'invito di Sade Mangiaracina, musicista jazz originaria di Castelvetrano, di esibirsi gratuitamente all'ombra dei templi per un concerto dal forte valore simbolico. Sul palco saliranno: la Rappresentante di lista, il rapper produttore musicale Frankie hi-nrg mc, Simona Molinari, l'attore Claudio Santamaria, Chiara Galiazzo, Giovanni Caccamo, Modena City Ramblers, Lello Analfino, Giuseppe Anastasi, Tètes de Bois, Fabrizio Cammarata, Alessio Bondì, Serena Ganci, Cico Messina, Riccardo Russo, Shakalab, Med Free Orkestra, Umberto Leone, Claudio Sala, Vincenzo Crivello, il giornalista Lirio Abbate e la vedova Tina Montinaro (in videocollegamento) e Dorotea Mondo. Il concerto sarà presentato da Gino Castaldo e Francesca Barra. Durante la maratona di musica e parole sarà ricordata la cattura del boss Matteo Messina Denaro, che proprio nel territorio di Castelvetrano è nato e ha trascorso gran parte della sua latitanza. All'ingresso del Parco sarà allestita anche la mostra dell'ANSA "L'eredità di Falcone e Borsellino", completa ora anche dalla pagina che racconta l'arresto di Messina Denaro. Dalle 21 alle 22,30 si terrà la diretta su Rai Radio2 e sul canale 202 del digitale terrestre. Il concerto si terrà nel teatro all'aperto, tra il tempio E e la collina dell'Acropoli del Parco archeologico di Selinunte col patrocinio della Regione Siciliana e dei Comuni di Castelvetrano, Campobello di Mazara e Partanna, di Cgil, Cisl e Uil e della Fondazione Falcone.