due imprenditori di Sciacca. Si tratta dei cugini Giuseppe e Filippo Carlino. Nel 2019 erano stati coinvolti nell'inchiesta denominata "Leonessa", subendone anche due misure cautelari disposte dall'allora magistratura lombarda, poi annullate dal Riesame. All'interno di un'indagine assai vasta e con numerosi indagati, che secondo l'accusa sarebbero stati legati a vario titolo ad associazioni criminali bresciane e gelesi, la procura bresciana aveva ipotizzato reati di natura tributaria.
Giuseppe e Filippo Carlino erano stati accusati, in particolare, di avere concordato una indebita compensazione tra i crediti vantati nei loro confronti dalla società milanese Sita e i debiti delle loro imprese, impegnate da anni nel settore delle energie alternative. Nel frattempo, a causa del procedimento penale, degli esosi debiti erariali e delle conseguenti sanzioni tributarie, una delle due società era stata dichiarata fallita dal tribunale di Sciacca. I due imputati avevano chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato, depositando documenti e consulenze che dimostravano di non avere avuto alcun intento fraudolento e fornendo all'accusa numerosi chiarimenti sulle proprie azioni.
Ad assistere legalmente i cugini Carlino è stato l'avvocato Giovanni Vaccaro, con la collaborazione, per la parte commerciale e tributaria, dei dottori commercialisti saccensi Calogero Cracò, Rino Dulcimascolo e Giacomo Venezia.