preparava lucidamente la sua uscita di scena. "Non morirò di tumore, appena non ce la faccio più mi ucciderò a casa e mi troverai tu. Ti dirò quando arriverà il momento" scriveva alla sorella Rosetta arrestata nei giorni scorsi. Il boss era ormai cosciente della gravità delle sue condizioni e si affrettava a lasciare le sue disposizioni per l'ultima sfida allo Stato: meglio una morte volontaria che la resa dopo trent'anni di latitanza.
Per chiudere da eroe solitario la sua partita Messina Denaro, come scrive oggi il quotidiano La Repubblica, avrebbe potuto usare la pistola Smith & Wesson che teneva nel suo covo di Campobello di Mazara. La sorella era indicata come l'esecutrice testamentaria e aveva quindi il compito di fare scomparire le tracce dei tanti segreti ingombranti del boss: quelli rivelati dai mille pizzini trovati in casa di Rosetta Messina Denaro e quelli custoditi dal fratello. Le indagini condotte dal procuratore Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido continuano però a cercare altri punti d'appoggio e appartamenti di cui Messina Denaro aveva o aveva avuto la disponibilità.
E mentre l'insegnante elementare Laura Bonafede è stata sospesa dalla scuola 'Capuana-Pardo' di Castelvetrano per 10 giorni (dopo la scoperta che si vedeva regolarmente con il boss durante la latitanza), Emanuele Bonafede e Lorena Lanceri, marito e moglie, i vivandieri accusati di avere ospitato Matteo Messina Denaro nella loro casa di Campobello di Mazara, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al Gip Alfredo Montalto. Secondo gli inquirenti, la coppia avrebbe ospitato "in via continuativa e per numerosi giorni", nella sua casa di Campobello di Mazara, il padrino all'epoca latitante. Abitualmente, dunque, il boss sarebbe andato a pranzo e a cena nell'appartamento dei due, entrando e uscendo indisturbato grazie ai controlli che i Bonafede svolgevano per scongiurare la presenza in zona delle forze dell'ordine. I coniugi - secondo i pm - avrebbero dunque fornito al boss "prolungata assistenza finalizzata al soddisfacimento delle sue esigenze personali e al mantenimento dello stato di latitanza".
Lorena Lanceri, secondo gli inquirenti, sarebbe stata inoltre legata sentimentalmente al boss. Emanuele Bonafede, fratello di Andrea Bonafede, anche lui arrestato nelle scorse settimane con l'accusa di aver fatto avere al capomafia le prescrizioni sanitarie compilate dal medico Alfonso Tumbarello, anche lui finito in carcere, è nipote dello storico capomafia di Campobello di Mazara Leonardo e cugino di un altro Andrea Bonafede, il geometra che ha prestato l'identità a Messina Denaro per consentirgli di sottoporsi alle terapie oncologiche.