di misure cautelari (17 in carcere, 5 ai domiciliari e 2 obblighi di dimora) da parte della magistratura di Trapani nell'ambito dell'indagine denominata "Alcatraz" e che ha permesso di scoprire che all'interno del carcere trapanese entravano droga e telefoni cellulari. Si tratta di James Burgio, 31 anni di Porto Empedocle, e di Gerlando Spampinato, 53 anni di Agrigento. Stupefacenti e telefonini entravano in carcere dall'alto, con i droni, oppure nascosti dentro palloni da calcio o scarpe. Per gli inquirenti tutto questo non sarebbe stato possibile senza la complicità di 3 agenti di polizia penitenziaria, uno dei quali nel frattempo è deceduto, gli altri due invece oggi sono in pensione. Gli arresti sono stati effettuati non solo a Trapani ma anche a Mazara del Vallo, Palermo, Benevento, Bari, Porto Empedocle e Avola. Nei giorni scorsi un cane antidroga dei carabinieri aveva permesso di scorpire che della droga era nascosta nella scarpa di un detenuto.
“Il carcere di Trapani "Pietro Cerulli" era un luogo 'benedetto' dai detenuti. I reclusi lo indicano come luogo dove si tengono atteggiamenti tolleranti di alcuni agenti della polizia penitenziaria che davano la propria compiacente collaborazione”. Lo ha affermato il procuratore capo di Trapani Gabriele Paci nel corso della conferenza stampa in cui sono stati illustrati i dettagli dell’operazione Alcatraz. E’ stato accertato che alcuni tratti del muro di cinta della casa circondariale non erano videosorvegliati e questo consentiva di introdurre anche palloni contenenti microtelefoni e droga. Tra gli indagati due detenuti condannati con sentenza definitiva per omicidio, uno appartenente alla Sacra Corona unita e uno alla camorra. I due erano in contatto con un agente penitenziario oggi detenuto e reggevano il “traffico” di droga e telefonini con il carcere. I fatti si riferiscono a un periodo compreso fra il 2018 e il 2022. Due persone detenute in un'altra casa circondariale, in una intercettazione, fanno riferimento al “Cerulli” e commentano che a Trapani è molto facile portare droga e cellulari. “Un’indagine molto complessa , approfondita di una situazione grave e di un malcostume diffuso e conosciuto” ha detto il procuratore Paci. Gli indagati rispondono a vario titolo, di corruzione, spaccio di droga, abuso d’ufficio, truffa aggravata, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità ideologica, evasione e accesso indebito di dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti.