riuscendo ad appropriarsi illecitamente di un milione e 800 mila euro. Sotto inchiesta finisce il notaio Filippo Palermo, di Menfi nei cui confronti la Guardia di Finanza di Sciacca ha proceduto al sequestro preventivo di numerosi conti correnti bancari e fondi di risparmio, su disposizione del Gip del Tribunale. L'inchiesta, sfociata nell'operazione denominata “TWO FACE” è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Sciacca.
La complessa e articolata attività investigativa da parte delle Fiamme Gialle avrebbe permesso di accertare il meccanismo della truffa che sarebbe stata sistematicamente compiuta dal pubblico ufficiale a danno dei propri clienti dal 2012 al 2017. Secondo quanto emerge dalle indagini, il notaio a seguito delle prestazioni rese ai clienti (ad esempio per la stipula di atti di compravendite immobiliari, successioni o donazioni ) emetteva la fattura indicando due voci ben distinte: la prima riguardante l’onorario professionale (sempre di basso importo) soggetta a tassazione, la seconda (esclusa dalla base imponibile) relativa agli importi trattenuti a nome e per conto del cliente e ricomprendenti le imposte da versare all’Erario, ossia tasse notarili ed eventuali ulteriori costi sostenuti.
Ebbene, dagli accertamenti eseguiti verrebbe fuori che la somma che Palermo si faceva consegnare dai clienti per gli adempimenti fiscali era notevolmente superiore alle imposte (catastali, ipotecarie e di registro) che avrebbero dovuto essere effettivamente versate al fisco.
Pertanto, quello che all’apparenza sembrava un normale documento fiscale avrebbe nascosto, in realtà, un vero e proprio artifizio per permettere al professionista di trattenere per sé la parte della somma versata dal cliente ma in realtà non dovuta.
Un sistema che era di difficile individuazione per i clienti in quanto le somme effettivamente dovute all’Erario venivano versate dal notaio e la consegna al professionista degli importi da quest’ultimo indicati in fattura quali obblighi fiscali avvenivano nell’assoluta convinzione e fiducia che queste fossero quelle corrette.
Le indagini della Compagnia della Guardia di Finanza, coordinate dalla Procura di Sciacca, hanno preso in esame una ingente mole di documentazione contabile ed extracontabile del professionista di Menfi per poi effettuare l'attività di riscontro tramite accertamenti presso l’Agenzia delle Entrate. I clienti erano persone e società residenti ed operanti, per lo più, nell’agrigentino; tra questi, professionisti, dipendenti pubblici, comuni, società di piccole e grandi dimensioni. La Guardia di Finanza, nel comunicato diffuso oggi, ha citato l' esempio di un cliente che nel 2012 aveva acquistato la sua prima casa per 112.000 mila euro attraverso un mutuo e che, oltre a versare i costi dell’onorario (2.162. euro) , aveva consegnato al notaio ulteriori 4.870 euro che gli erano stati richiesti per versare le imposte (gonfiate) all’Erario ma che, in realtà, sarebbero stati incassati dal professionista.
La Guardia di Finanza di Sciacca nei confronti di Filippo Palermo ha anche effettuato una verifica fiscale che, per il solo anno d’imposta 2012, avrebbe permesso di constatare oltre 407 mila euro di base imponibile sottratta a tassazione ed una imposta evasa di circa 290 mila euro euro. A tal proposito il notaio ha già corrisposto all’erario, in unica soluzione, 304 mila euro.