Quarantasei i migranti, compresi sette minorenni e 13 donne, salvati da militari della motovedetta Cp319 della Guardia costiera. Vi sono però anche tre dispersi, tra cui la mamma di un neonato. Sono in corso le ricerche in mare aperto. I naufraghi, originari di Guinea, Costa d'Avorio, Camerun e Gambia, sono stati sbarcati poco prima di mezzanotte e mezza a molo Favarolo di Lampedusa. Hanno riferito di essere partiti da Sfax, in Tunisia, alle 21 di venerdì scorso e d'aver pagato 2mila dinari per la traversata.
Il barchino di metallo di 7 metri si è ribaltato perché i 49 migranti che vi erano a bordo si sono all'improvviso spostati tutti verso la motovedetta Cp319 della Guardia costiera che li stava soccorrendo. Movimenti azzardati che hanno fatto perdere la stabilità al barchino, uno dei tanti in metallo mal saldato che faticano a stare galla e che il procuratore di Agrigento Salvatore Vella ha già definito "bare galleggianti", che è subito colato a picco. Questa al momento, la ricostruzione del naufragio verificatosi ieri sera in acque Sar.
Per i militari della Guardia costiera avrebbe dovuto essere un ordinario salvataggio. Agganciata l'imbarcazione, cercando di tranquillizzare tutti i migranti, sono stati subito trasbordati i bambini - e fra questi il piccolo Ismaele - . Poi si doveva procedere con tutti gli altri, ma in 39 sono caduti in acqua. Trentasei sono stati subito ripescati e tre, fra cui la mamma del piccolo Ismaele, sono scomparsi, annegando, fra le onde del canale di Sicilia. Su molo Favarolo, a mezzanotte e mezza, sono stati sbarcati 46 dei 49 che erano partiti da Sfax.
Intanto i sindaci dei comuni di Montevago e Siculiana, Margherita La Rocca Ruvolo e Giuseppe Zambito, hanno dato la loro disponibilità a fare tumulare nei rispettivi cimiteri 4 delle vittime di un naufragio che si è verificato nei giorni scorsi.