l’archiviazione a carico di 38 indagati inizialmente coinvolti nell'ambito dell'inchiesta su Girgenti Acque, l'ex gestore privato del servizio idrico in provincia di Agrigento, inchiesta che, com'è noto, ha coinvolto da vicino anche l'ex patron Marco Campione. La posizione di questi 38 soggetti è stata, dunque, archiviata su richiesta degli stessi magistrati che hanno ritenuto non provata la loro partecipazione al sodalizio criminale. In questa lunga lista ci sono pure alcuni “big” della politica nazionale come Riccardo Gallo, Angelo Capodicasa e Vincenzo Fontana, il magistrato Raffaele De Lipsis e Angelo Alfano, insegnante oggi in pensione padre dell’ex ministro Angelino. Archiviate le posizioni anche dell’ex sindaco e deputato regionale Giovanni Panepinto, di Pietro Leto e Calogero Piro, degli avvocati Giuseppe Scozzari, Arnaldo Faro e Giancarlo Rosato e dei giornalisti Franco e Lelio Castaldo. Si trattava in parte di quel filone dell’indagine relativo alle presunte assunzioni pilotate: i magistrati ritenevano che politici, funzionari e pezzi da 90 avessero pressato o gestito in prima persona numerosi posti di lavoro per i loro “raccomandati”. Non essendoci, però, riscontri certi in merito ad eventuali contropartite ottenute non si configura alcuna corruzione e, in generale, alcun reato.
Come si ricorderà, l’ipotesi della Procura e’ quella che l'ex Presidente Marco Campione, potendo contare su centinaia di posti di lavoro connessi alla gestione del servizio idrico nell’Agrigentino, avesse messo in piedi una vera e propria organizzazione a delinquere, composta da vari professionisti, che, in cambio di un posto di lavoro, anche di poco conto, avrebbero asservito la propria funzione – professionale o istituzionale – all'azienda. Girgenti Acque, quindi, avrebbe potuto beneficiare di favori, omessi controlli e trattamenti privilegiati, provvedimenti idonei a salvare l'azienda e mantenere il potere economico. Il pool di pm agrigentini, coordinati dal procuratore facente funzioni Salvatore Vella, ha chiesto da tempo il rinvio a giudizio di 47 persone e l’udienza preliminare è arrivata alla fase decisiva.