tra le persone che erano finite nell'inchiesta Waterloo, nata attorno al presunto sistema di potere del patron di Girgenti Acque Marco Campione, che il gup del tribunale di Agrigento Micaela Raimondo ha prosciolto, decretando il non luogo a procedere. Diomede era stato ritenuto dalla procura della Repubblica una delle figure chiave dell’intera inchiesta Waterloo, con l'accusa di avere salvato Marco Campione da una interdittiva antimafia. Sono stati prosciolti anche l'ex parlamentare siciliano Francesco Scoma, l'ex presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè. Questi ultimi erano accusati di finanziamento illecito ai partiti. Non luogo a procedere anche per Giovanni Pitruzzella, professore universitario ed ex Garante della concorrenza, che era accusato di associazione a delinquere. In origine gli imputati erano 58. I rinvii a giudizio sono stati 23.
Non luogo a procedere anche nei confronti dei vertici dell’Arpa di Agrigento, accusati di una cinquantina di violazioni ambientali: si tratta di Salvatore Montana Lampo, Giovanni Pio Avanzato, Giuseppe Maragliano e di Patrizia Scimeca. Proscioglimento “per non aver commesso il fatto” anche per l’ex dipendente della provincia di Agrigento Gerlando Piparo, per il giornalista Alfonso Bugea, per l'ex sindaco di Campobello di Licata Michele Termini, l’ex consigliere comunale di Agrigento Gerlando Gibilaro, l’ex presidente della provincia Eugenio D’Orsi e i carabinieri Salvatore Aiola, ex brigadiere Nucleo Radiomobile Compagnia di Agrigento, Leonardo Di Mauro, ex comandante della stazione dei carabinieri di Aragona, e Rino Vella, vice comandante stazione carabinieri Aragona.
Per diverse delle predette persone era stata la stessa procura a richiedere il proscioglimento. Saranno processati, invece, i vertici di Girgenti Acque, a partire dallo stesso Marco Campione. Questi, però, è stato prosciolto per tutti i reati che gli erano stati contestati in concorso con quei soggetti per i quali il gup ha deciso la loro uscita di scena. L'accusa più grave per il Cda di Girgenti Acque è quella di associazione a delinquere finalizzata ai reati contro la pubblica amministrazione. Oltre a Campione il gup ha rinviato a giudizio Pietro Arnone, Silvio Apostoli, Bernardo Barone, Francesco Barrovecchio, Piero Angelo Cutaia, Iginio Della Volpe, Diego Galluzzo, Giuseppe Giuffrida, Salvatore Fanara, Ignazio La Porta, Claudio Lusa, Giuseppe Milano, Giovanni Nicolosi, Calogero Patti, Giandomenico Ponzo, Calogero Sala, Pietro e Carlo Sorci, Maria Terrana e Giorgio Vetro, Roberto Violante e Salvatore Vita.
La Procura di Agrigento, con il pool guidato dal procuratore facente funzioni Salvatore Vella ed i sostituti Paola Vetro e Sara Varazi – aveva chiesto 32 rinvii a giudizio e 15 non luogo a procedere. L’accusa ipotizzava una potente azione di lobbying e la creazione di un vasto sistema di corruttele volto ad eludere i controlli degli enti preposti e che avrebbe permesso di operare in regime di monopolio con relativi guadagni e conseguenze importanti anche sull’ambiente dovuta ad una presunta omissione dell’attività di depurazione delle acque.