Si conclude così l’udienza preliminare a carico di 16 imputati coinvolti a vario titolo nella maxi inchiesta sui concorsi truccati al Policlinico Universitario “Paolo Giaccone” di Palermo. La figura principale dell’intera indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dai sostituti Laura Bettiol e Andrea Fusco, è quella dell’ex primario Gaspare Gulotta, 72 anni, originario di Santa Margherita Belice. Il gup Giuliano Castiglia ha disposto nei suoi confronti il rinvio a giudizio. Insieme a lui vanno a processo, con inizio del dibattimento a dicembre, anche la figlia Eliana Gulotta (accusata di falso), il primario Mario Adelfio Latteri, con cui Gulotta avrebbe stretto il “patto dell’alternanza” per piazzare i propri favoriti nei posti che contano. Rinviati a giudizio anche i membri delle commissioni esaminatrici: Roberto Coppola, Giuseppe Maria Antonio Navarra, Ludovico Docimo e Vittorio Altomare. A processo vanno pure i docenti Attilio Ignazio Lo Monte e Giuseppina Campisi (originaria di Sciacca) per aver partecipato alla preparazione dei bandi; Antonino Agrusa, che sarebbe invece stato favorito in un concorso, e Giuseppe Di Buono, che avrebbe attestato falsamente la presenza di Gulotta in sala operatoria. Proscioglimento invece per l’agrigentina Maria Letizia Eufrasia La Rocca, originaria di Montevago, medico di famiglia, e Fiorella Sardo, medico del pronto soccorso del Policlinico. Due le condanne in abbreviato: si tratta dei poliziotti in servizio alla Dia – Gaspare Cusumano e Salvatore Bosco – a cui sono stati inflitti 12 mesi di reclusione con pena sospesa. Assolto il medico Giuseppe Salamone, accusato di essere uno dei professionisti favoriti. Stralciata, infine, la posizione di Leonardo Gulotta, figlio del primario.