che ha avvolto perfino il tempio dorico, è soltanto l'ultimo di una serie di devastazioni che da ore hanno interessato gran parte della Sicilia occidentale, con una notte, quella trascorsa, che si è rivelata drammatica. Danni incalcolabili quelli causati in diverse zone del territorio comunale di Calatafimi. Nelle zone limitrofe a Segesta sono state evacuate strutture turistiche e abitazioni. Le temperature altissime ieri e stanotte, con almeno 50 gradi, e il vento di scirocco, hanno reso problematico il lavoro volto allo spegnimento del fuoco. Calatafimi oggi deve fare i conti con un evento straordinario che ha completamente mandato in fumo dai 600 agli 800 ettari di bosco e macchia mediterranea. Su Segesta e sulle tenute Margana sta operando un Canadair. “Una vera tragedia – dice il sindaco di Calatafimi, Francesco Gruppuso".
Le fiamme nelle scorse ore si sono sviluppate stanotte sulle montagne attorno all'aeroporto Falcone - Borsellino di Palermo, interessando la zona perimetrale dello scalo di Punta Raisi, che è stato chiuso al traffico e riaperto solo alle 11 di questa mattina. Numerose le squadre di vigili del fuoco tuttora al lavoro per spegnere le fiamme in diverse zone del Palermitano. Il fuoco ha interessato le colline attorno all'autostrada Palermo-Messina, ma anche una delle vasche della discarica di Bellolampo, ma anche le colline che circondano il capoluogo. Il sindaco Lagalla ha istituito il centro operativo comunale per l’emergenza. I roghi hanno riguardato in particolare una striscia di fuoco tra Monreale e la montagna di Capo Gallo, il promontorio che sovrasta la località balneare di Mondello. Diverse abitazioni nella zona di Pizzo Sella e della borgata marinara sono state abbandonate dai residenti perchè minacciate dalle fiamme o a causa dell'aria irrespirabile. Almeno 120 le famiglie costrette ad abbandonare le loro case. Alle operazioni di sgombero hanno partecipato i carabinieri. Sono state chiuse le strade che portano alla collina di Pizzo Sella. Complessivamente sono state 1500 le persone sfollate tra Palermo e provincia e 20 le abitazioni danneggiate dalle fiamme. Nelle operazioni di spegnimento sono stati impiegati centinaia di vigili del fuoco, forestali, la protezione civile, carabinieri e polizia. La centrale operativa della Protezione Civile fa sapere che la situazione, anche se difficile, in questo momento è "in gestione" e che stanno arrivando anche squadre di volontari da Agrigento, Caltanissetta e Trapani, mentre sono già arrivate in nottata da Enna. Tutta la Sicilia, tuttavia, è interessata dagli incendi, e si tende a evitare di sguarnire altre province. C'è un rischio ambientale molto significativo, che oltre al pericolo delle inalazioni da fumo semplice riguarda anche il pericolo che i cittadini possano imbattersi nella diossina. Un'anziana di 88 anni è morta perché i sanitari del 118, a causa degli incendi, non sono riusciti ad arrivare a prestarle soccorso. L'anziana ieri aveva la febbre alta, ma gli operatori, per il grosso rogo divampato nella zona di San Martino delle Scale, non sono riusciti a raggiungere la sua abitazione.