accusato di aver costretto una tredicenne a prostituirsi, la maggior parte contenevano gli interrogativi più drammatico: ma dov'era la famiglia di questa ragazzina? Perché non ha vigilato? Domande più che lecite, alle quali indirettamente gli inquirenti hanno fornito una prima risposta. Sì, perché è notizia delle ultime ore anche la madre della giovane è finita sotto indagine. Si tratta di una donna romena, residente a Menfi. Già sentita dagli investigatori, avrebbe dichiarato che l'allevatore sessantunenne era un amico di famiglia, e che non aveva alcun motivo per dubitare delle sue intenzioni nei confronti della figlia. Una versione che ora naturalmente è al vaglio di tutte le verifiche possibili e immaginabili. Fatto sta che la donna è stata iscritta nel registro degli indagati presso la procura della Repubblica di Sciacca. L'indagine, condotta nel più stretto riserbo come vuole la prassi quando si tratta di situazioni che riguardano i minori, soprattutto se vittime di abusi, è nelle mani dei carabinieri. Una vicenda drammatica e sconvolgente, che purtroppo segnerà a vita la giovane. L'allevatore di Gibellina è accusato di sfruttamento della prostituzione minorile. I carabinieri lo avevano fermato ad un posto di blocco, in piena notte, lungo la strada che collega i comuni di Santa Margherita e Menfi, in compagnia della giovane. L'uomo, all'inizio ha tentato di ingannare i militari paventando un inesistente rapporto di parentela tra lui e la minore. Tuttavia la storia raccontata non è apparsa convincente ai carabinieri che, anche per la sfilza di precedenti penali a carico dell'uomo, hanno deciso di approfondire ulteriormente il controllo portando così alla luce la vicenda agghiacciante. E' emerso, infatti, che l'allevatore in realtà stava riaccompagnando la ragazzina romena a casa, a Menfi, dove risiede con la madre, ma che nelle ore precedenti l'aveva condotta nel suo ovile dove l'aveva costretta a prostituirsi con altri soggetti di nazionalità romena. I carabinieri si sono recati sul posto, constatando anche le condizioni di degrado e sporcizia del luogo, in aperta campagna nel territorio di Gibellina dove la ragazzina era stata portata e costretta a subire gli abusi sessuali. Sono in corso ulteriori indagini, finalizzate a delineare tutte le responsabilità nella vicenda del 61 enne allevatore, ma anche l'eventuale coinvolgimento di altre persone. C'è da capire come l'allevatore siano venuto in contatto con la ragazzina, visto che non ci sono rapporti di parentela, da quanto tempo andava avanti questa sconvolgente vicenda di prostituzione e quanti ne erano a conoscenza e la avallavano. La ragazzina, intanto, è stata affidata ad una struttura di accoglienza, dove viene seguita da un team di specialisti.