e in diverse aree sono tornati a volare i Canadair: ad Altofonte e San Martino delle Scale e a ridosso della discarica di Bellolampo. Nelle prime due zone il fuoco continua ad alimentarsi nonostante gli interventi da terra e dall’alto. Il calo della temperatura concede un po' di sollievo a chi ha vissuto per giorni ben oltre i 40 gradi, con forte vento di libeccio e scirocco. È stata una intensa notte di lavoro per vigili del fuoco e il personale del corpo forestale della Regione Siciliana impegnati costantemente a fare fronte all'emergenza. Dalla sala operativa regionale sono stati organizzati numerosi interventi aerei nel Palermitano: a Carini, zona Monte Palmeto, Borgetto, e nella zona Monte Gradara e Altofonte.
Le mille persone che erano state sfollate per gli incendi sono quasi tutte rientrare nelle loro case. Sono quasi due dozzine i palermitani tuttora ospiti di strutture alberghiere messe a disposizione dal Comune. Insomma: l'emergenza non è ancora del tutto rientrata nel capoluogo siciliano, con una situazione tuttora sotto la lente di ingrandimento di soccorritori, vigili del fuoco e protezione civile. Il sindaco di Palermo Lagalla ha detto che secondo una prima stima i danni causati dagli incendi ad abitazioni private, attività commerciali e aree boschive ammontano ad almeno 20 milioni di euro. Sono ancora attivi dei focolai, uno dei quali nella discarica di Bellolampo, uno degli incendi più gravi per ragioni ambientali, avendo sprigionato fumi tossici. Continuano i voli di elicotteri specializzati dei vigili del fuoco per spegnere il rogo nella quarta vasca della discarica.
Il sindaco di Palermo ha poi ribadito che la pluralità di focolai degli ultimi giorni lascia pensare ad atti dolosi, all'azione di scelleratezza assoluta che distrugge territorio e ambiente, fatti contro la nostra comunità che ne è vittima. Sono reati gravi come quelli mafiosi, sono reati contro l'umanità". E il più illustre dei palermitani, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha chiamato il primo cittadino per esprimere "grandissima vicinanza a tutto il territorio" e per chiedere di "essere tenuto costantemente informato sull'evolversi della situazione". Naturalmente il capo dello Stato ha chiamato anche il sindaco di Catania Trantino. Anche il Catanese è stato devastato dalle fiamme.
Il bilancio è ancora parziale ma drammatico: divorati decine e decine di ettari di bosco e macchia mediterranea. L’incendio che ha devastato la zona di Bellolampo per oltre 36 ore a Palermo ha distrutto anche un rifugio di cani dell’associazione Ada. "L'incendio ha danneggiato non soltanto il territorio e l'ambiente, ma anche beni culturali e storici come la chiesa di Santa Maria di Gesù, da dove è stata portata via in tempo la teca con le spoglie di San Benedetto il Moro, uno dei patroni di Palermo. Il rogo ha distrutto tutta la vegetazione, ma l'albero dietro la chiesa, uno dei più antichi della città, si è salvato, è rimasto integro".
Incendi da cui sono scaturite delle tragedie assurde, come quella dei 2 settantenni trovati carbonizzati in un’abitazione avvolta dalle fiamme a Cinisi vicino all’aeroporto Falcone Borsellino, oltre alla donna di 88 anni deceduta a San Martino delle Scale perché il fuoco ha impedito all’ambulanza di soccorrerla. Ci sono anche feriti, soprattutto tra i soccorritori, come le due guardie forestali che hanno subito gravi ustioni. E adesso c'è anche il problema dei black out elettrici, conseguenza gravissima, visto il gran caldo che comunque continua ad imperversare. Senza energia tante zone del Palermitano. Gli operai dell'Enel sono al lavoro per cercare di ripristinare la normalità.
A Trapani, l’area più interessata dagli incendi è stata quella compresa tra Segesta e San Vito lo Capo, con Calampiso evacuato e 9 squadre impegnate sul campo. Oltre 70 gli interventi effettuati da ieri sera. Situazione critica anche a Pantelleria, dove si sono verificate delle avarie ai mezzi impiegati per il supporto aereo. A Caltanissetta, tutte le squadre in servizio sono state impegnate in un vasto incendio che si è sviluppato nel Gelese. A Ragusa, 12 interventi effettuati e 8 in corso, 9 squadre sul campo. A Enna nove squadre impegnate sul campo e, in particolare, in una vetreria-falegnameria a Villarosa. Ad Agrigento dieci interventi in atto e 5 in coda.
Ettari ed ettari di natura preziosissima in fumo. Questione che sta generando polemiche politiche. E il Wwf rilancia ancora una volta il tema del cambiamento climatico, che non può non avere giocato un ruolo, soprattutto in ordine alle altissime temperature degli ultimi giorni, rispetto a conseguenze devastanti sul piano ambientale.