ha iscritto nel registro degli indagati, per omicidio colposo, due ginecologi dell'ospedale Barone Lombardo di Canicattì. L'inchiesta è stata aperta dopo la denuncia alla polizia del compagno di una donna, di 42 anni, che ha perso il bambino che aspettava all'ottavo mese di gravidanza.
La 42enne, secondo quanto ricostruito nell'esposto, avrebbe accusato dei dolori e una perdita ematica la sera del 17 agosto tanto da andare in ospedale dove le fu detto che il bambino era vivo, ma si era alimentato poco. Per questo il consiglio fu di anticipare la visita con il ginecologo che l'aveva in cura, peraltro in servizio nello stesso reparto, ma non presente in quel momento, e indurre il parto per alimentarlo. La coppia, secondo la denuncia, ha provato a contattare il ginecologo di fiducia senza riuscirci.
Solo il 19 agosto sarebbero riusciti a fissare una visita per giorno 21, poi rinviata di altri due giorni perché lo studio del medico aveva subito un allagamento. In questa circostanza il ginecologo ha comunicato che il cuore del piccolo non aveva più battito.
La procura ha disposto l'autopsia e ha iscritto i due medici nel registro degli indagati come atto dovuto per consentirgli di partecipare autopsia che è stata eseguita come incidente probatorio e quindi atto irripetibile da collegio di consulenti nominati dalla procura, composto dal medico legale Antonio Guajana, dall'anatomo patologo Emiliano Maresi e dal ginecologo Antonio Luciano.