hanno condannato a 7 anni e 10 mesi di reclusione un netturbino di Favara di 56 anni per violenza sessuale e lesioni aggravate ai danni della figlia. I giudici hanno anche inflitto sei mesi di reclusione alla moglie e a due cognati del principale imputato per favoreggiamento: avrebbero aiutato l’uomo, con false dichiarazioni all’autorità giudiziaria, ad eludere le investigazioni. Il sostituto procuratore Gloria Andreoli, durante la requisitoria, aveva chiesto 9 anni di carcere per il netturbino e 9 mesi di reclusione per i parenti. La vicenda risale al 2017. Secondo l’accusa, il netturbino avrebbe colpito la figlia con calci e pugni con l’intenzione di abusare di lei. Tra gli episodi contestati, anche quello di aver puntato una pistola all’indirizzo della ragazza. L’uomo fu arrestato nel 2019 per poi tornare in libertà per scadenza dei termini. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Salvatore Cusumano e Davide Casà.