questo settore, ancora più alla luce delle ingenti risorse previste nel Pnrr, che si concentra l’attenzione della criminalità organizzata. La Direzione Investigativa Antimafia, nel report pubblicato questa mattina e relativo al secondo semestre del 2022, evidenzia chiaramente come l’interesse delle mafie sia prettamente concentrato sull’ambito affaristico-imprenditoriale e su una rete di infiltrazioni nel tessuto economico, fatto di corruzione, piuttosto che sul racket delle estorsioni. La relazione della Dia rispetto alla situazione della provincia di Agrigento evidenzia una sorta di “accordo di pace” tra cosa nostra e stidda nell’ottica dell’interesse superiore finalizzato alla spartizione dei proventi delle attività illecite. In provincia, nonostante la presenza di stidda, “famigliedde” e “paracchi”, è sempre Cosa nostra la principale consorteria mafiosa. 42 le famiglie e 7 i mandamenti individuati: quello del Belice (che comprende Santa Margherita, Menfi, Montevago, Sambuca e Sciacca), e poi quelli di Burgio, Santa Elisabetta, Cianciana, Canicattì, Agrigento e Palma di Montechiaro.
E’ dall’operazione “Xydy” del 2021 che emerge l’accordo di pace tra cosa nostra e stidda, con numerosi incontri tra gli esponenti delle due consorterie finalizzati a superare i contrasti per dare priorità agli affari, con interessi che vanno oltre la Sicilia e sono proiettati in contesti nazionali e internazionali. Radicato il sistema di corruzione che coinvolge imprenditori, politici e mafiosi. In tal senso la Dia segnala l’operazione eseguita nel novembre 2022 dalla Guardia di finanza in provincia di Palermo e di Agrigento, nei confronti di 2 soggetti: un funzionario della Regione Siciliana ed un imprenditore agrigentino attivo nel settore ambientale e della gestione dei rifiuti.
Per ciò che attiene al traffico di sostanze di stupefacenti, la Direzione Investigativa Antimafia fa riferimento all’operazione “Fish and Drug” dell’ottobre 2022 della Polizia di Stato che ha portato all’arresto di 17 persone ritenute responsabili di detenzione di stupefacenti e tentata estorsione, documentando come tramite i motopescherecci, venivano trasbordate ingenti quantità di hashish successivamente immesse nella provincia agrigentina. Nell’azione di contrasto alle organizzazioni criminali si pongono diversi sequestri e confische operati in provincia, dove si è assistito anche ad una escalation di atti intimidatori nei confronti di sindaci, assessori, consiglieri e parlamentari.