il cadavere di un altro neonato è stato sbarcato al molo Favarolo di Lampedusa da una motovedetta della Capitaneria che ha salvato un gruppo migranti nelle acque antistanti l'isola. Subito dopo l'attracco è stata scesa la salma del bimbo che è stata sistemata in una bara bianca e portata al cimitero di contrada Imbriacola. Una persona, verosimilmente la mamma del neonato, è stata invece portata, in ambulanza, al Poliambulatorio.
Proseguono i trasferimenti, dopo che anche nelle scorse ore sono approdate sull'isola diversi natanti. All'hotspot ci sono quasi tremila persone. Salpati dal porto tunisino di Sfax e da quello libico di Zwara, i migranti provengono da diversi paesi africani, tra i quali Egitto, Siria, Sudan, Guinea, Camerun e Costa d'Avorio. Su disposizione della Prefettura di Agrigento, nelle prossime ore la polizia inizierà a scortare 400 degli ospiti al porto, verranno imbarcati sul traghetto di linea Galaxy per Porto Empedocle. Sono in corso di pianificazione poi, per il pomeriggio e la serata, altre partenze.
La situazione di emergenza senza soluzione di continuità sta cominciando ad alimentare tensioni. Un centinaio di lampedusani, con il vice sindaco Attilio Lucia (esponente della Lega) in testa, avevano bloccato per qualche ora stamattina via Vittorio Emanuele, all'incrocio con via Ariosto. Interrotto il traffico verso il municipio, con diverse auto incolonnate e anche un'autogru. La protesta è esplosa quando fra gli isolani si è diffusa la notizia che nell'ex base militare Loran verrà creata una tendopoli e che sul traghetto di linea che arriverà fra poco al porto ci sono mezzi e attrezzature dell'Esercito. "Adesso basta, Lampedusa non può più sopportare tutto questo, non ce la possiamo fare", dicono gli isolani. "Questa non è accoglienza, Lampedusa non può accogliere 200mila migranti. Lampedusa libera", ha detto il vicesindaco leghista. Che, però, ha anche definito "fallimentare" il governo in materia di politiche migratorie. Ad intervenire per riportare la calma sono stati il prefetto Romano e il commissario straordinario Valenti. Il qustore di Agrigento, Emanuele Ricifari, con una telefonata in viva voce, rivolgendosi ai manifestanti ha detto che il blocco stradale è un reato, invitandoli dunque a revocare la protesta, precisando poi che le tende sono destinate agli agenti. "Non abbiamo dove far dormire il personale, abbiamo bisogno quando c'è un fatto di questo genere di molto più personale", ha spiegato la massima carica della pubblica sicurezza, che ha garantito il suo arrivo sull'isola per domattina e un incontro con gli isolani nella piazza della chiesa di San Gerlando. "Non vogliamo gravare su Lampedusa che è già sovraccaricata. Una situazione che pesa anche su di noi - ha sottolineato il questore - . E' meglio avere questa gente a Porto Empedocle per sgravare l'isola, riducendo gli sbarchi. Ieri, così come nei giorni scorsi, le navi militari hanno fatto da schermo e hanno raccolto ogni giorno 800-1000 persone che non sono arrivate sull'isola, portandole direttamente o a Pozzallo o a Messina o a Reggio Calabria. Al momento abbiamo 1.600 persone a Porto Empedocle". Ad ascoltare le parole del questore centinaia di isolani che, tramite Sferlazzo, hanno invitato il questore a recarsi a Lampedusa.