sono stipati oltre mille migranti che tentano continuamente di fuggire dalla struttura sul molo nella quale arriva gran parte delle persone che vengono trasferite da Lampedusa. Almeno un centinaio di migranti sarebbe già riuscito a lasciare il centro. Sono in corso serrate ricerche da parte di polizia e carabinieri. Alcuni di loro sono già stati rintracciati e riaccompagnati nel centro di prima accoglienza empedoclino, che ora più che mai è presidiato dalle forze dell'ordine, alla presenza dello stesso prefetto Romano, del questore Ricifari e del colonnello dei carabinieri De Tullio. Numerosi volontari si stanno preoccupando di distribuire beni di prima necessità. C'è preoccupazione per i trasferimenti a singhiozzo a causa della mancata peina disponibilità delle autolinee private di mettersi in viaggio verso il nord Italia. Situazione che sta creando problemi alla prefettura di Agrigento, chiamata ad occuparsi proprio dei trsferimenti, e che si sta verificando dopo il drammatico incidente di venerdì scorso, nei pressi di Roma. Schianto nel quale sono morti due atuisti del bus che trasportava una cinquantina di persone in direzione Piemonte. Cosa che esaspera ovviamente la situazione sovraffollamento. La situazione ha costretto stamattina le autorità a sospendere i trasferimenti da Lampedusa. All'hotspot di contrada Imbriacola, almeno per il momento, resteranno quindi 1.104 ospiti.
La situazione sta preoccupando la stessa popolazione empedoclina. A farsene portavoce lo stesso sindaco Martello, che parla di situazione non più sostenibile, di tensostrutture inadeguate, di esseri umani che non possono satre sotto il sole senza cibo né acqua. “Stiamo lavorando, purtroppo non ci sono pullman disponibili ed è per questo che la macchina dei trasferimenti da Porto Empedocle va un pò a rilento. Ho chiesto una nave militare per trasferire circa 600/700 migranti in altre strutture e iniziare a svuotare questa area in attesa che vengono completati i lavori dell’hotspot”, ha detto il prefetto di Agrigento, Filippo Romano.
Dopo i vari sit-in organizzati nei giorni scorsi, e all'indomani della visita congiunta Meloni-Von der Layen, a Lampedusa la tensione tra la popolazione non accenna a diminuire. Da oggi, infatti, scatta un'assemblea permanente in piazza Della Libertà. Ad organizzarla sono gli isolani che negli ultimi giorni hanno protestato per scongiurare la creazione di una tendopoli all'ex base Loran. Vicenda, questa, sulla quale il questore Ricifari ha provato a rassicurare la popolazione, prima in un'interlocuzione piuttosto colorita al telefono, poi ieri di presenza, sul fatto che le tende in realtà sono destinate agli agenti di pubblica sicurezza.
"La priorità sarà data ad azioni e manifestazioni che blocchino la realizzazione di qualsiasi struttura legata alla gestione del traffico di esseri umani e alla militarizzazione -dicono gli organizzatori - . L'obiettivo dell'assemblea permanente è creare un documento unico e condiviso su sanità, scuola e cultura, spazi e servizi per bambini e anziani, lavoro, pesca, turismo, edilizia, trasporti, gestione della nettezza urbana. Oggi la discussione sarà incentrata sul metodo con cui si realizzerà l'assemblea, un metodo che possa garantire a tutti di esprimersi. Il documento verrà poi inviato a tutte le autorità, a tutte le segreterie di partito, alle autorità religiose e militari e alla stampa".