e l'agrigentino Gerlando Spampinato di 53, tra le 31 persone per le quali la procura di Trapani ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio nell'ambito dell'operazione antidroga denominata Alcatraz, quella che vide gli investigatori accertare che dentro il carcere trapanese, grazie alla complicità di agenti di polizia penitenziaria infedeli, si faceva entrare di tutto: telefonini, armi improprie, sigarette e profumi. Si sarebbe trattato di merce destinata a detenuti, tra cui appartenenti alla criminalita’ organizzata e ristretti presso i reparti di Alta Sicurezza. Quando le consegne non potevano avvenire attraverso gli agenti corrotti, sono stati escogitati altri espedienti: alcuni detenuti nascondevano materiale in scarpe o nelle cavita’ corporee, altri si facevano lanciare all’interno dell’istituto penitenziario di un pallone da calcio ‘farcito’ con telefoni cellulari oppure droni. Gli agenti corrotti, secondo l'accusa, si sarebbero intrattenuti sessualmente con la compagna di un detenuto. Gli indagati rispondono a vario titolo, di corruzione, spaccio di droga, abuso d’ufficio, truffa aggravata, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità ideologica, evasione e accesso indebito di dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti.